ALLARME AMBIENTE: 50 MILIARDI DI API FUORVIATE DAL CLIMA

ALLARME AMBIENTE: 50 MILIARDI DI API FUORVIATE DAL CLIMA
Il caldo risveglia 50 miliardi di api ingannate dalla finta primavera.
Il clima mite ha effetti anche sui parassiti alieni come la cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia.
Le temperature sopra la norma e le giornate di sole di questo febbraio anomalo hanno risvegliato, in anticipo di almeno un mese, le api presenti sul territorio nazionale, ingannate dalla finta primavera.
Secondo i dati di Coldiretti che ha monitorato gli effetti di un inverno bollente “Il caldo sopra i 15 gradi le ha fatte uscire anzitempo dal milione e mezzo di alveari presenti in Italia“.
Cinquanta miliardi di api hanno subito ricominciato il loro prezioso lavoro di bottinatura e impollinazione ma ora – pone l’accento ancora la Coldiretti “Il rischio è che ritorni di freddo possano far gelare i fiori e anche far morire parte delle api dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele in Italia“.
Il clima mite non si fa sentire solo sugli insetti utili ma anche sui parassiti alieni con le alte temperature che “Stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che nell’ultimo anno ha superato i 740 milioni di euro a livello nazionale“, secondo una stima della Coldiretti.
Anche le chiocciole che si sono risvegliate dal letargo prima del tempo nel Veneto e ci sono state fioriture anticipate delle mimose in Liguria e dei mandorli in Sicilia e Sardegna dove iniziano a sbocciare le piante da frutto.
In Abruzzo sono in fase di risveglio, con un anticipo di circa un mese, gli alberi di susine, pesche mentre gli albicocchi in Emilia e in Puglia hanno già le gemme.
Sui banchi dei mercati sono arrivate con oltre un mese di anticipo le primizie e se nel Lazio gli agricoltori offrono agretti, carciofi romaneschi, erbe spontanee, in Puglia ci sono già le fragole. 
Preghiere e processioni contro la siccità nel mezzogiorno però si fanno già i conti con l’allarme siccità in campagna dal Basso Molise dove, spiega la Coldiretti “I terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare e irrobustire a dovere le piantine che saranno gelate dal repentino abbassamento delle temperature o peggio spazzate via in caso di piogge violente“. 
In Sicilia si riscoprono addirittura le messe con preghiere propiziatorie in provincia di Trapani a Gibellina mentre a Poggioreale, dove non piove da circa due mesi, è stata organizzata una processione del Santissimo Crocefisso e di Sant’Antonio da Padova, protettore del paese.
In vaste aree dell’isola i campi sono aridi e i semi non riescono neanche a germinare ma la mancanza di acqua e il vento minacciano anche le lenticchie di Ustica e nella zona del ragusano l’erba è secca e si temono speculazioni sul prezzo del fieno per alimentare gli animali.
L’agricoltura, conclude la Coldiretti, “È l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali“. (Fonte http://www.rainews.it/)

Alessandro Frattaroli

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