Muove forme di consapevolezza nel percorso espositivo “Prove di R(i)esistenza” a cura di Ilaria Conti presso la Fondazione Baruchello
Il Coronavirus ha stravolto le abitudini di tutti, generando incertezza, paura, smarrimento, ma ha permesso anche di riscoprirsi e riscoprire gli altri sotto aspetti nuovi e positivi che magari non erano emersi in precedenza. Seppur si è dovuto fare un sacrificio grande, rinunciando alle abitudini quotidiane, costretti a restare a casa per evitare la diffusione del contagio del virus, non è mancata la capacità di rimettersi in gioco e reagire ritrovando magari nella propria casa angoli fino a quel momento dimenticati, o momenti di condivisione con chi forse. fino a quel momento era poco presente anche per motivi di lavoro.
Raccontare attraverso i lavori degli artisti, le inquietudini sorte in seguito all’emergenza sanitaria causata dalla pandemia del COVID 19, e che sempre più hanno messo in evidenza la necessità dell’uomo di appartenere ad una rete di relazioni sociali, è quanto proposto nella mostra “Prove di R(i)Esistenza” in corso a Roma presso la Fondazione Baruchello (Via del Vascello, 35) che si inserisce all’interno del progetto “Summer Show”, vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020-2021-2022 che fa parte dì “RomaRama 2020”, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale.
Gli artisti Laura Cionci, Danilo Correale, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, Takecare, ripensando alle relazioni interpersonali, alla comunicazione in senso più profondo entro una visione dai sani principi in cui rientra anche la considerazione del rispetto nei confronti di ogni essere vivente, compreso l’ambiente, hanno dato spazio a nuove forme di consapevolezza etica sia individuale, sia condivisa. Questo attraverso pratiche artistiche che hanno accolto i linguaggi delle nuove tecnologie con cui ripensare alle nozioni chiave del nostro tempo come corpo, lavoro, ecologia e tecnologia.
Il percorso attraverso installazioni immersive, tecnologie digitali, sperimentazioni di takecare (riscrittura del linguaggio e dei movimenti corporei in relazione alla natura) conduce il visitatore come sottolinea la curatrice Ilaria Conti, a “riformulare la dimensione affettiva, creativa interpersonale, unitamente a quella intellettuale e corporea” per giungere una riflessione sulle nuove modalità che regolano e condizionano la nostra quotidianità e le relazioni con gli altri. Così il visitatore passa dagli esercizi di ipnosi per immaginare una società post-lavoro proposta da Danilo Correale, alla riflessione di Laura Cionci sulla cura attraverso intimi scenari naturali, per arrivare poi agli esperimenti di ritualizzazione della quotidianità digitale di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, fino alle sperimentazioni di takecare centrate sulla i riscrittura del linguaggio e dei movimenti corporei in relazione alla natura.
Se Danilo Correale attraverso la sua installazione immersiva conduce ad immaginare attraverso l’ipnosi una società post-lavoro, Laura Cionci con i suoi intimi scenari si sofferma sulle potenzialità energetiche umane, mentre Salvatore Iaconesi e Oriana Persico restituiscono in una forma diversa, quasi rituale, i dati prodotti quotidianamente dalle tecnologie digitali. Essi infatti osservano la mutazione delle società con l’avvento delle reti e delle tecnologie e sviluppano una pratica artistica che opera come collante tra scienze, politica ed economia. Gli artisti durante il periodo espositivo terranno presso la Fondazione Baruchello workshop e incontri finalizzate a coinvolgere direttamente il pubblico nelle pratiche e ricerche presentate dall’esposizione, per coltivare nuove forme di socialità e condivisione dei saperi.
Ad arricchire e completare il progetto espositivo sarà la pubblicazione di un saggio promosso dalla Fondazione Baruchello per sviluppare una riflessione su nuovi orizzonti critici ed istituzionali, in risposta allo stato di crisi internazionale del 2020.