PRONTO SOCCORSO CTO, ACCOLTO IL RICORSO DI 25 ORTOPEDICI.
Se la Asl non risolverà le carenze prima della decisione del TAR è probabile che le porte saranno sbarrate.
Il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 6168/20, ha accolto il ricorso di 25 medici, presentato dallo Studio Bianchini & Partners, con il quale hanno denunciato l’inadeguatezza del Pronto Soccorso Specialistico Ortopedico presso l’Ospedale Cto “Alberto Alesini, istituito nell’aprile del 2020, in quanto privo di servizio di cardiologia, medicina interna, anestesia e di chirurgia generale e d’urgenza h24, sette giorni su sette.
La decisione dei giudici servirà a capire se il servizio di Pronto Soccorso possa “fronteggiare tutta la variegata casistica dei possibili accessi al pronto soccorso, ivi inclusa quella dei pazienti più gravi, che necessitano di essenziali prestazioni specialistiche”.
«Si tratta di un’ordinanza dirompente di natura “propulsiva” che dovrebbe indurre la ASL ad eliminare tutte le carenze del servizio di PS, che lo rendono oggi non adatto a operare come Pronto Soccorso ortopedico, non essendo in grado di garantire la cura dei pazienti con gravi patologie e la serenità degli operatori».
Nello specifico il Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso cautelare, sollecitando il Tar Lazio a decidere a breve il merito ai sensi dell’art. 55 del c.p.a. (ossia quando si ritiene che “le esigenze del ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito”) in quanto la causa concerne questione che deve trovare un adeguato approfondimento in quella sede.
L’obiettivo dei medici è di poter garantire tanto ai pazienti quanto agli operatori sanitari il minimo dei servizi essenziali previsti dalla legge per i Pronto Soccorso e di poter curare esclusivamente i casi di natura ortopedica, rimettendo agli altri specialisti l’apertura di cartelle di pronto soccorso dei casi diversi da quelli di natura ortopedica.