Zenit – Lazio 1-1. Un pareggio ancora nel segno della “pantera” Caceido.
La terza partita del girone eliminatorio della Champions League la formazione di Inzaghi la gioca in terra di Ucraina contro la temibile squadra dello Zenit Pietroburgo; la Lazio è sempre in emergenza per le mancanze di alcuni uomini di punta (Leiva, Immobile, Lazzari ecc..) rimasti a Roma anche per via della positività al Covid 19.
La partita ha inizio con lo Zenit che cerca di imprimere alla partita, sin da subito, il suo gioco fatto di palleggio e aggressività; la Lazio ha il merito di non disunirsi e rimanere, nonostante gli uomini contati, sempre in partita senza correre rischi particolari.
Da una sbavatura della retroguardia biancoceleste arriva il vantaggio iniziale dei padroni di casa al minuto 32 ad opera di Erokhin frutto dell’unica azione, in tutto il primo tempo, veramente pericolosa prodotta dallo Zenit.
Il primo tempo termina con il punteggio di 1-0 e appena ricomincia la ripresa gli ucraini vanno molto vicino al raddoppio ma si spengono con il passare dei minuti anche perché gli uomini di Inzaghi iniziano un forcing a tutto campo che costringe gli avversari a rintanarsi nella propria metà campo.
Dopo una serie di occasioni per raggiungere un pareggio meritato, per quanto visto in campo, la Lazio riesce a segnare al minuto 82 con Caceido bravo a mettere di sinistro la palla in rete dopo un preciso assist di Acerbis.
La partita termina con il risultato di pareggio dopo che nei minuti di recupero gli ucraini segnano, dopo un errore grossolano di Milinkovic, ma il gol viene giustamente annullato per un precedente fuorigioco nell’azione.
La Lazio torna a Roma con un punto in più nel girone e con la convinzione di potersela almeno giocare fino all’ultimo per il passaggio del turno.