Nell’ambito di “Pecci On” al Centro Pecci di Prato due appuntamenti per contrastare la violenza sulle donne
Come era accaduto per lo scorso marzo all’inizio del lockdown, diversi musei, gallerie e fondazioni, in seguito alle nuove disposizioni dell’ultimo DPCM per evitare la diffusione del Covid-19, si sono adoperate continuando a portare il messaggio dell’arte in rete attraverso piattaforme on-line e su siti dedicati, per essere vicino ad un pubblico sempre più interessato ai contenuti trasmessi dalle opere d’arte specie attraverso i linguaggi del contemporaneo. Anche le attività del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato in questo mese di novembre sono presenti sulle piattaforme digitali con il nuovo palinsesto “Pecci ON” che offre attraverso il sito e i canali social del Museo diversi e interessanti appuntamenti ONline e conversazioni in live streaming ONair, compresi nuovi format e iniziative consolidate che fanno già parte del programma del Centro.
Diversi sono gli argomenti trattati in questo palinsesto: dal ruolo che oggi deve svolgere un museo di arte contemporanea guardando alle esigenze future legate ai cittadini in linea con i cambiamenti, alle nuove sfide con cui lo stesso museo guarda all’aspetto umano e sociale dando spazio a tematiche che in questo momento storico in particolare hanno un forte impatto emotivo. Non mancano approfondimenti su mostre, collezioni proposte dalla piattaforma digitale Web Tv compresi talks, performance e la programmazione di Pecci Cinema tutti i giorni in streaming sul sito del Museo dove si possono seguire le proiezioni di film in prima visione proiettati di mattina e di pomeriggio in diversi orari, compreso la sera con orario alle 21.15.
Riguardo il progetto #ExtraFlags bandiere d’artista nato durante il lockdown della scorsa primavera che ha visto e continua a vedere fissata sul pennone davanti al Centro una bandiera ad opera di un artista sempre diverso a rappresentare il simbolo della vitalità e della resistenza, il 23 novembre sarà la volta dell’artista turca Güneş Terkol (Ankara, 1981) che vive e lavora ad Istambul con “When push comes to shove” opera presente nella mostra collettiva “Protext! Quando il tessuto si fa manifesto” al momento chiusa, ma si spera presto di nuovo visitabile nelle sale del museo. Al centro della ricerca di questa artista sono le donne rappresentate attraverso diverse storie che sono impresse nei suoi lavori formati da cucito e collage, ma anche video, disegni e composizioni musicali. Sono donne che in genere manifestano il loro dissenso verso le trasformazioni sociali e culturali che colpiscono la Turchia contemporanea. Sulla bandiera è rappresentato il volto indefinito di una donna con la bocca aperta nell’atto di urlare, che al posto della lingua fa uscire un grande coltello da cucina: un’immagine forte quale manifestazione di dissenso, un gesto di resistenza e un atto di solidarietà tra donne che chiedono un aiuto e donne che ascoltano questo aiuto.
Il format #KeyWords “Parole che aprono il presente” che si svolge ogni martedì proponendo un dialogo tra arte e psicologia, per il 24 novembre alle ore 18.30 propone quale tematica il trauma legato in particolare alla violenza sule donne. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Centro Pecci e LabCom – Ricerca e azione per il benessere psicosociale – spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, intende affrontare le sfide collettive e individuali di questo momento attuale dove si avverte incertezza per il futuro e paura della crisi che tocca l’aspetto economico e sociale. Da questo smarrimento e senso di impotenza si parte per riflettere sul vero significato di ogni gesto e azione compiute e da portare avanti nel viaggio della vita. La prima parola chiave che viene analizzata attraverso i dialoghi tra artisti, studiosi e pensatori con anche il coinvolgimento degli ascoltatori è quella del Trauma, cui seguiranno nelle settimane successive quelle di linite e fiducia.
Ad accompagnare il pubblico in modalità online in questo primo appuntamento con “KeyWords Parole che aprono il presente” sono Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, e Teresa Bruno, psicologa e psicoterapeuta, Presidentessa di Artemisia Centro Antiviolenza Il dialogo tratterà il concetto di trauma secondo una prospettiva molteplice passando dal trauma legato alla violenza di genere alla perdita della funzione del gesto, dalla memoria fisica dell’atto traumatico alla sua possibile narrazione Partendo dall’esperienza contingente della pandemia e del conseguente aumento della violenza sulle donne in seguito al periodo di lockdwn, il dialogo permetterà di ampliare la riflessione rapportando il linguaggio dell’arte e della psicologia ina una sorta di confronto, prendendo spunto dalla proiezione della pillola del video “Muse” (2020) di Elena Mazzi, prodotto dalla Fondazione In Between Art Film per il progetto MASCARILLA 19 Codes of Domestic Violence. Ad accompagnare Virgilio Sieni e Teresa Bruno nel loro dialogo, sono Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci, ed Elisa Guidi, psicologa, Postdoctoral fellow & Socia di LabCom, attiva nell’ambito della ricerca sulla violenza di genere.