Stadio Tor di Valle, la Roma rinuncia: «Non ci sono i presupposti per il progetto»
“Il Consiglio di Amministrazione – si legge nella nota – sulla base degli approfondimenti condotti ha verificato che non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse all’utilizzo dello stadio da realizzarsi nell’ambito dell’attuale progetto immobiliare relativo all’area di Tor Di Valle, essendo quest’ultimo progetto divenuto di impossibile esecuzione”. Una decisione, quella dei Friedkin, che inizia a prendere corpo dal giorno del loro insediamento a Trigoria.
“Sul progetto stadio valuteremo qualsiasi possibilità” disse la nuova dirigenza appena arrivata nonostante nella volontà del club rimanga la necessità di costruire un impianto di proprietà nel quale far giocare la prima squadra per accrescerne la competitività. Il progetto, nato sotto l’amministrazione Marino nel 2012, risulta però ora obsoleto a Dan e Ryan, mai convinti a pieno dello stadio Tor Di Valle. Valutazioni che erano state fatte presenti anche all’attuale amministrazione Raggi in un incontro a fine settembre dello scorso anno proprio tra i Friedkin e la Sindaca nell’ambasciata americana a Roma. Dal Campidoglio comunque fanno sapere che ‘le nostre opere pubbliche previste, come il potenziamento della ferrovia Roma-Lido e la realizzazione del Ponte dei Congressi verranno portate avanti dall’amministrazione capitolina’.
La Roma, invece, studia già le alternative perché nei gol del club c’è quello di “realizzare uno stadio verde, sostenibile ed integrato con il territorio, discutendo in modo costruttivo tutte le ipotesi”. Tra le ipotesi è stata vagliata anche quella di recuperare lo stadio Flaminio, ma ora le piste possono essere molteplici. Una cosa, però, è certa: il sogno di James Pallotta, ex presidente della Roma, è andato in frantumi.