Addio al principe Filippo: una vita a fianco della regina Elisabetta
Il principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, nato il 10 giugno 1921 a Corfù, ha vissuto una vita a fianco della regina. Nato principe di Grecia e Danimarca, Filippo lasciò la prima da bambino, quando dopo la guerra greco-turca (1919-1922) un tribunale ordinò alla famiglia reale di cui faceva parte di abbandonare per sempre il Paese.
Dopo un periodo in Francia, si trasferì nel Regno Unito, dove visse con la nonna principessa Vittoria Alberta d’Assia e lo zio, Giorgio Mountbatten. Poi il matrimonio con l’allora principessa Elisabetta ed erede al trono d’Inghilterra.
Nel Regno Unito, Filippo frequentò la scuola scozzese di Gordonstoun e poi entrò nella Royal Navy, dove si diplomò come miglior cadetto nel 1940. Dopo numerose missioni all’estero, decorato per eroismo nella Seconda guerra mondiale, fu assegnato alla scorta della principessa Elisabetta, figlia del re Giorgio V nonché sua cugina di terzo grado.
L’attuale regina si infatuò di Filippo, allora 18enne, a 13 anni. Inizialmente, la famiglia reale e il governo britannico ritenevano il giovane inadatto: troppo scorbutico e indipendente. Ma Elisabetta non si arrese. Così, il 20 novembre 1947, Filippo sposò l’allora principessa ed erede al trono d’Inghilterra, diventata regina alla morte del padre il 6 febbraio 1952. È diventato poi il principe consorte più longevo della storia britannica.
La coppia reale ha quattro figli, Anna, Andrea, Carlo ed Edoardo, otto nipoti e nove pronipoti. Naturalizzato britannico, acquisì in seguito i titoli di Altezza reale, duca, conte e barone, poi principe nel 1957 su nomina della moglie. Con lei ha viaggiato a lungo nel Commonwealth, accompagnandola negli incarichi e nelle missioni legate al suo ruolo, e l’ha sempre sostenuta mettendo da parte la propria carriera nella Royal Navy.
Negli anni si sono inseguiti molti pettegolezzi sui suoi presunti tradimenti, da quelli con ballerine sovietiche ad altri con scrittrici e aristocratiche, così come le chiacchiere sul suo sarcasmo e la sua “abilità” di fare commenti fuori luogo.