Le richieste del popolo cubano.
a cura di Fabrizio Gori
“I carri ci schiaccian le ossa, nessuno ci viene in aiuto, sull’orlo della nostra fossa il mondo é rimasto seduto…”
Era il 1956, sono passati più di 50 anni ma molte cose non sono cambiate da quella rivolta che chiedeva libertà. Sono anni che Cuba chiede un diritto che per molti esseri umani é sacrosanto. La storia la conosciamo quasi tutti, una dittatura che soffoca i diritti umani. 23 ottobre 1956 l’Ungheria si ribella e dopo pochi giorni viene schiacciata dall’esercito russo.
24 ottobre 2021 a Roma centinaia di cubani ricevono invece una ferita che non sanguina fisicamente ma fa male in egual modo:
L’indifferenza del papa.
Non solo gli si vieta di accedere alla piazza facendogli togliere le bandiere per una manifestazione pacifica ma non li si menziona nemmeno. Così mentre il sommo vescovo ringraziava le varie comunità venute numerose ad assisterlo si “dimentica” letteralmente di loro.
Non una parola non un gesto…
Il loro grido di libertà si udiva per tutta la piazza transennata e vietata solamente a loro. Una situazione commovente e nello stesso tempo straziante. È venuto forse a mancare uno dei principi fondamentali del cristianesimo: l’acccoglienza.
Cosi mentre si faceva la morale sui migranti libici da accogliere, ci si dimenticava di chi era venuto a spese proprie senza barconi da tutto il mondo solo per avere una parola di conforto e di ACCOGLIENZA. Accoglienza, uguaglianza e amore, questa trinità é decisamente venuta a mancare da chi meno doveva.
Tutto questo però non farà arrendere questo orgoglioso popolo, i sogni non muoiono all’alba e si andrà avanti con o senza appoggio Vaticano perché il vento della libertà soffia e non sopisce mai.