Roma, Gualtieri dice sì al termovalorizzatore: maggioranza divisa
Il sindaco della Capitale dopo sei mesi rompe il silenzio e dà il via libera a un nuovo impianto: un inceneritore da 600mila tonnellate annue. Proteste dei comitati cittadini, della Cgil e di un pezzo di maggioranza. Applaudono invece Carlo Calenda, Matteo Salvini e Matteo Renzi. E già si vede all’orizzonte il prossimo scontro sulla zona dove costruirlo.
Nel corso della seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina di oggi (mercoledì, ndr), Gualtieri ha rotto il tabù e ha spiegato che per portare fuori dall’emergenza la Capitale, che produce oltre 1.200 tonnellate di scarti indifferenziati al giorno, non si può fare a meno di costruire un termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue e che permetterà di “chiudere il Tmb di Rocca Cencia” e “abbattere del 90 per cento il fabbisogno di discariche”. L’alternativa, anche con la differenziata al 65 per cento, sarebbe una discarica “fortemente impattante” e invece il sindaco ne promette “solo una, piccola e di servizio, da 60 mila tonnellate” e assicura che grazie agli introiti del termovalorizzatore si potrà “ridurre del 20 per cento la Tari e aumentare le risorse per la pulizia della città”.