Libri, “la tua voce ora è grido” di Marinella Brandinali
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato, oggi, la scrittrice Marinella Brandinali.
I mondi della scrittura sono vasti e multiformi, variegati forse più di un continente. Oggi nel nostro salotto virtuale ho un’ospite davvero interessante…
Ilaria: Da dove nasce la passione per la scrittura?
Marinella: La passione per la scrittura nasce insieme a me, ho scritto sin da piccola, dall’età di otto anni. È cresciuta con me ed è stata un modo intimo di esprimermi, di portare le impressioni, le emozioni sulla carta. C’è stato un momento di cui non ho scritto, in cui mi sono fermata; è durato parecchi anni, fino a dieci anni fa. Poi, ho ricominciato con un fiume in piena: ho scritto tutto ciò che in tutto quel tempo avevo trattenuto. Il risultato sono stati sette libri di poesie.
I: Quanto tempo hai impiegato per realizzare il tuo libro? Raccontaci…
M: Ho impiegato due anni per scrivere questo libro: un lavoro giornaliero, certosino. Mandatolo ad Argentodorato Editore, il lavoro è proseguito: l’editing, le varie revisioni, hanno occupato diversi mesi. Tuttavia sono passaggi necessari e nutrienti: confrontarmi, rileggermi, revisionarmi, mi ha arricchita.
I: I tuoi personaggi come nascono? Quali tecniche utilizzi per delineare i tuoi personaggi?
M: Generalmente le mie poesie ruotano attorno a me stesse: il personaggio principale sono io. Potrei definirle ‘poesie autobiografiche’, ma forse solo un qualcosa di più: non permettono solo a me di capire me stessa ma, attraverso di me, forse concedono anche ad altri di capirsi più profondamente. Accade, piuttosto, che le mie poesie siano dedicate a qualcosa o a qualcuno: Pastori e Il rosso dei papaveri (presenti nel libro) sono dedicate ad elementi che esistono al di fuori di me.
I: Riassumi in poche righe il senso del tuo libro.
M: La tua voce ora è grido rappresenta, in assoluto, la mia vita, le mie sensazioni, i miei stati d’animo più profondi. Lo sfondo è il dolore della perdita di mio marito, a cui dedico molte poesie; diverse poesie sono espressione di questo dolore, sono, appunto, ‘il mio grido’. Tuttavia, non mi sento di dire che è un libro triste: è intriso di emozione, ricordi, passaggi di vita, nostalgie d’infanzia, tutto legato dal solido sentimento dell’amore.
I: Perché credi si debba leggere il tuo libro?
M: Ho ricevuto alcuni pensieri da chi ha già avuto modo di leggerlo: mi è stato detto che è un libro che entra nell’anima e fatica a uscirne. L’amore di cui è intriso questo libro può essere fatto proprio da ognuno, prendendo spunto dalle mie parole. Per rispondere pienamente questa domanda, cito alcuni versi della poesia Isole e neve, contenuta nel libro:
«Noi uniti più che mai
non solo di sguardi e parole,
ma pezzi di tempo da smaltire
dentro ai nostri sorrisi
dal sapore del sole.
Saranno gli occhi a guardare l’amore.
Noi saremo isole e neve.»
I: Usando un solo aggettivo come si può definire il tuo progetto editoriale?
M: Emozionante.
I: Se tu potessi pranzare con il tuo scrittore preferito cosa gli domanderesti?
M: Chiederei alcune dritte sulla scrittura, alcune indicazioni che possano migliorare il mio percorso, indirizzarlo. Potremmo, poi, scrivere versi insieme, a quattro mani, solo per il piacere di scoprire come possiamo interagire con i nostri sentimenti.
I: Hai nuovi progetti? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
M: Sì, ho già pronto il seguito della silloge La tua voce ora è grido. In questo tempo, sto lavorando alla catalogazione e alla correzione delle poesie, credo ci vorrà ancora un anno prima della stampa: sono solo nella fase iniziale. Intanto, regalatevi l’attesa di questa nuova raccolta: aspettatela insieme a me. Buona lettura a tutti