Intervista ad Anna D’Auria autrice del libro “I colori di Kiev. Poesie in trincea”
Intervista in esclusiva all’autrice del libro “I colori di Kiev. Poesie in trincea” Anna D’Auria
Quando hai scritto il tuo primo libro?
Nel 2020, durante la prima ondata pandemica. Avevo bisogno di nuovi stimoli, di un input per ricrearmi e risollevarmi da un periodo di difficoltà personale. Ho scoperto, in quel momento, come la scrittura ma soprattutto condividere il proprio vissuto sia catartico, una vera terapia per l’anima.
Desideravi fare la scrittrice sin da bambina?
No, coltivavo altri sogni ma ho imparato che la vita ti conduce, tuo malgrado, verso sentieri inesplorati. Ti sconvolge i piani, seppur ben congegnati, sorprendendoti, anche in positivo!
Quali sono i tuoi riferimenti ispirazionali nell’arte?
Credo che la vocazione di uno scrittore sia il coraggio di raccontare e il dovere di testimoniare: una lezione, appresa da Primo Levi, che seguo ad litteram nella mia scrittura, che intende condurre fuori dal silenzio il dramma degli inermi, le sofferenze di uomini, donne, minori e intere etnie dimenticate o peggio tacitate, condannate all’invisibilità, in una società sempre più disumana.
Qual è il progetto che ti rappresenta di più? Puoi raccontarci brevemente la sua genesi?
Ho pubblicato di recente ‘’I colori di Kiev. Poesia in trincea’’, una silloge poetica che concorre al Premio Strega Poesia 2023, una gratificazione importante, il coronamento di un percorso letterario impegnativo ma stimolante. Il libro è un epistolario lirico che si fa testimonianza di vita, grido di resistenza e sublimazione del dolore attraverso la metafisica della parola. Ho iniziato la stesura qualche mese fa, spinta dal desiderio di consegnare al pubblico dei lettori un messaggio di pace e di filantropia.
Mi sono immedesimata nel vissuto emotivo della protagonista, Olena, una giovane poetessa ucraina che scrive versi all’amato, partigiano sul fronte ucraino. Olena è una figura fittizia, tuttavia, incarna il volto di tante donne che cercano di affermare il proprio diritto alla vita e alla libertà personale in contesti difficili e oppressivi. La poetessa adopera la poesia come forma di sopravvivenza, testimonianza e consolatio per non morire nell’anima, avvelenata e alienata dai fuochi e dall’odio di una guerra illogica, come illogiche sono tutte le guerre.
Ultima notazione, il libro contiene immagini scattate da una fotoreporter ucraina in alcune città del Donbass di cui oggi esiste sono il nome.
Un tuo sogno nel cassetto?
Ne ho già realizzati tanti! Spero di continuare a scrivere sempre con passione e dedizione e di poter contribuire alla sensibilizzazione dei lettori, specialmente dei giovanissimi, su problematiche poco attenzionate che impongono una riflessione e un doveroso impegno collettivo.
Un consiglio da dare ad un giovane che voglia intraprendere la tua medesima carriera…
Sì, avere sempre la determinazione di perseguire i propri sogni.
Tra i tuoi progetti futuri cosa è previsto?
A breve parteciperò al Salone del libro di Napoli, poi alla fiera di Brindisi, nella duplice veste di giurata di un concorso letterario e relatrice in un convegno sule donne scrittrici. Prenderò parte in qualità di ospite d’onore alla cerimonia di premiazione di un concorso letterario che si svolgerà in un comune campano, in ultimo ritirerò i numerosi premi ottenuti con i miei libri.
Per il momento mi aspetta una fitta agenda di impegni ma soprattutto un’intensa attività promozionale.
Ad Majora! Grazie. Un saluto a tutti.