L’attualità ed i temi caldi degli ultimi giorni con Paolo Borgognone.
A cura di Ilaria Solazzo
Paolo Borgognone, giornalista e scrittore, autore per Diarkos di tre importanti biografie, “Freddie Mercury – the Show Must Go on”, “Io Elvis” e “Martin Luther King Jr – I Have a Dream” è un attento osservatore della società che lo circonda. Abbiamo deciso quindi di strapparlo per pochi minuti al suo lavoro e di coinvolgerlo un una chiacchierata che esula dal suo normale campo di esercizio per spaziare invece sui temi più attuali e importanti della società italiana contemporanea e farci conoscere il suo punto di vista sui fatti salienti di questi ultimi giorni.
Marisa Francescangeli era stata sospesa a seguito delle proteste di alcune madri, dopo che la maestra aveva chiesto ai bambini di recitare delle preghiere e creare un rosario da indossare come braccialetto. Tu cosa hai pensato da italiano ma anche da padre di famiglia circa tale vicenda?
Serve distinguere bene tra educazione e imposizione di qualsivoglia idea. Quelle religiose comprese. Nessuno può mettere in dubbio che l’educatrice in questione abbia agito in buona fede, pensando di fare una cosa giusta: ma è altrettanto evidente come questo tipo di attività non possano diventare terreno di indottrinamento senza controllo. Il rispetto per i sentimenti religiosi è giusto ma deve valere a tutti i livelli e in ogni direzione, altrimenti si trasforma in retrogrado oscurantismo.
E circa il caso Olindo Romano e Rosa Bazzi?
In generale – senza voler parlare di questa vicenda in particolare che non conosco abbastanza per essermi formato una opinione – la certezza del diritto dovrebbe far parte del DNA di un Paese che intenda chiamarsi “civile”. impossibile pensare che a distanza di tanti anni, dopo processi su processi, non sia stato possibile risalire a delle responsabilità. E l’idea degli innocenti in carcere – ripeto in questo come in mille altri casi – fa accapponare la pelle.
Le iene, ma anche Fanpage stanno smascherando ultimamente tante situazioni ‘dubbiose’, una tra queste la suora degli orrori della Comunità Shalom. Hai visto i servizi e che idea ti sei fatto a riguardo?
Non ho visto i servizi ma diciamo che vale quanto abbiamo detto prima. Libertà di pensiero e culto, certamente, ma davanti a comportamenti deviati e devianti, da chiunque provengano, non si possono chiudere gli occhi.
Notizia di queste ore… È stata catturata Jj4, l’orsa che ha ucciso il runner 26enne Andrea Papi in Trentino. Sei d’accordo con tale decisione?
Il rapporto uomo-natura è estremamente delicato e in generale l’umanità ha già fatto molti danni. Troppi, forse. Temo che le persone al giorno di oggi abbiano più fretta di dare una risposta rispetto al tempo che impiegano a ragionarci sopra. Questo è un caso delicato. Una persona, un giovane, è stato ucciso e ciò è ovviamente orribile, ma è altrettanto vero che se continuiamo a voler giudicare la natura secondo i nostri canoni, applicando le nostre categorie di pensiero, fra poco non ci rimarrà più nulla da apprezzare intorno a noi.
Il Santo Padre, in un’intervista rilasciata nel 2023 ha detto “È molto difficile che un corrotto possa tornare indietro: una tangente oggi e una domani”, prosegue Francesco: “Per questo i mafiosi sono scomunicati: hanno le mani sporche di soldi insanguinati. Fanno affari con le armi e la droga. Uccidono i giovani e la società. Uccidono il futuro. Bisogna essere chiari: nella Chiesa non c’è posto per i mafiosi! I beati Pino Puglisi e Rosario Livatino non sono scesi a patti con la mafia e perciò hanno pagato con le loro vite”. Cosa ti senti di aggiungere dal tuo punto di vista?
Che in certi casi la divisione tra il bene e il male è rigorosamente manichea. Non ci possono – non dovrebbero esserci – zone grigie, aree più o meno nascoste di tolleranza per chi compia certi atti. Non è una questione di religione o di convenienza, si tratta di un punto fermo della giustizia e di un limite che non andrebbe mai oltrepassato. Sappiamo come, purtroppo, questo sia accaduto fin troppe volte in questo strano Paese dall’indignazione facile ma dalla memoria corta.
Nella giornata di giovedì 13 aprile la tragica notizia della morte di Julia Ituma, 18enne giocatrice della Novara Volley. Morte che apre tanti punti interrogativi. O sbaglio?
Una tragedia enorme. Non ci si aspetta che una persona – così giovane poi – possa avere dentro di sé tanto dolore da compiere un gesto così devastante. Evidente che – a tutti i livelli – ci sia, davanti a un simile orrore, un difetto di ascolto. Il pensiero affettuoso e consolatorio deve andare alla famiglia devastata, mentre a tutti è richiesto di farsi un’esame di coscienza per capire dove si è sbagliato e far sì che simili situazioni non si ripetano