“Le ricette di nonna ‘Cenza” di Maria Grazia Trabalza.
Intervista a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
D. Quando è nato in te il desiderio di iniziare a scrivere per Bertoni ?
R. Ho cercato un editore umbro per il tema del mio ultimo libro e mi ha suggerito Bertoni Ivana Donati, Presidente del Premio umbro Fulgineamente , io faccio parte della giuria narrativa.
D. Se dovessi descrivere questo tuo Libro usando solo 3 aggettivi quali sarebbero e perché?
R. Diverso. Colloquiale. Ironico.
Diverso perché parla di ricette ma in un modo differente dal solito.
Colloquiale perché racconta ai lettori piccoli segreti familiari.
Ironico perché ci sono aneddoti e piccol segreti di vita in Umbria ma anche in Italia.
D. Quanto tempo hai impiegato per ideare dalla A alla Z questo tuo progetto editoriale ?
R. Qualche mese durante la Pandemia. Ma prendo appunti da anni. Sono sempre una cronista.
D. Chi credi “dovrebbe” necessariamente comprare e leggere questo tuo libro?
R. Chi ama la cucina italiana familiare ma anche chi vuole conoscere le tradizioni familiari italiane.
D. Quali sono le tue fonti di ispirazione nell’ambito culturale?
R. Tutti i giornalisti che hanno raccontato momenti importanti della loro vita. Da Montanelli a Oriana Fallaci. Hemingway grande maestro ..
D. Che importanza ha il genius loci all’interno del tuo attuale lavoro per Bertoni?
R. È importante perché qui sono le mie radici.
D. Quali le novità che i lettori troveranno all’interno di queste tue pagine?
Un modo nuovo e insolito di raccontare le radici dell’Italia a tavola come ha sottolineato anche lo Chef Vissani nella prefazione insieme a Giorgione
D. Quale progetto editoriale ritieni, che ad oggi, ti rappresenta di più? Puoi raccontarci la sua genesi?
R. Negli ultimi anni il Diario della Pandemia dal 2020 al 2021. Ma soprattutto i Podcast di Quirinale Segreto, audio e video per Radio RAI. Apprezzati al Quirinale, in Vaticano, a Palazzo Chigi e anche alla Corte inglese della Regina Elisabetta II.Il frutto di quasi 20 anni di lavoro come Qiirinalista per Radio Rai .
D. Quale consiglio daresti ad un giovane liceale che avesse voglia, dopo la maturità, di intraprendere il tuo stesso cammino?
R. Imparare a guardarsi attorno e prendere nota dei momenti più significativi . Ricordare che nessuna attività si può affrontare con successo senza passione e sacrificio. Lo ricordo sempre ai miei studenti giornalisti alle Università di Urbino e Napoli.
D. Quali i tuoi progetti futuri?
R. Continuo ad insegnare Radio all’università ( Urbino e Napoli). Sono sempre nella Giuria narrativa del Premio Fulgineamente. Sto lavorando ad un altro libro ma il tema è ancora “segreto”.
D. Grazie, grazie, grazie Maria Grazia Trabalza per il tempo dedicatomi… Ti domando: come vorresti finire questa nostra piacevole chiacchierata?
R.Grazie e buona lettura sempre. Leggere è saper vivere più vite . Un segreto da svelare subito ai più giovani.
Grazia Trabalza, giornalista professionista per 35 anni a radio Rai. Ha svolto inchieste radiofoniche prima all’Economico come la nascita e l’arrivo dell’Euro in Italia. Per 18 anni ha seguito l’attività del Quirinale con tre Presidenti della Repubblica (Ciampi, Napolitano, Mattarella) realizzando speciali radio. Gli ultimi: Quirinale Segreto, sulla realtà quotidiana della prima istituzione del Paese, oggi disponibile su Rayplay Sound, apprezzato in Vaticano, al Quirinale, a Palazzo Chigi e alla Corte inglese. Insegna Giornalismo Radiofonico alle Università di Urbino e Napoli (Suor Orsola Benincasa). Ha pubblicato con Amazon a fine 2021 un “Diario cronaca dell’emergenza Covid-19”.
In questo libro la mia carissima amica Grazia, giornalista professionista stimata, dalla carriera encomiabile, anche lei come me di origini umbre e forse non è un caso, vuole dare merito e portare in evidenza la nostra grande tradizione culinaria regionale attraverso racconti di vita vera, vissuta nelle campagne umbre con la sua nonna e le sue zie e sua madre poi, in un compendio di ricette semplici e popolari eppure dal potente potere evocativo. Tra le righe si evince la grande tradizione contadina del recupero, del non-spreco, dell’utilizzo dei prodotti stagionali e genuini, quelli sì biologici davvero, che la terra regalava generosamente a chi sapeva rispettare i suoi tempi, la natura ed i suoi abitanti. Quella bambina che nonna ‘Cenza lasciava assistere alle grandi preparazioni delle feste ma anche a quelle di tutti i giorni, si formava forse inconsapevolmente ad una delle più grandi scuole di cucina, ma soprattutto di vita, che ciascuno di noi, specie i professionisti del settore, dovrebbero ambire a frequentare prima di avventurarsi in complesse e moderne tecniche dai risultati a volte discutibili: la grande tradizione popolare. (dalla Prefazione di Gianfranco Vissani).