Impresa epica per l’Aeronautica Militare: lo storico Fiat G91 tornerà a volare e al suo fianco una madrina d’eccezione
Era l’aprile del 1992 quando l’aereo da combattimento, utilizzato per gli addestramenti e dalla PAN, fece il suo ultimo volo.
I piloti lo chiamano “padre di famiglia”, un velivolo su cui tanti sono cresciuti e che rappresenta la storia dell’aviazione.
Una sinergia di intenti e collaborazione quella che permetterà di nuovo a questo sogno con le ali blu, dalla livrea dipinta in onore delle Frecce Tricolori, di riprendere il volo.
Promotore dell’impresa l’imprenditore Renzo Catellani, al comando dei lavori Il Ten. col Francesco Dante, responsabile della Sezione Valorizzazione del patrimonio storico aeronautico e l’intero team di Piacenza stanno affrontando una corsa contro il tempo per riportare in volo entro giugno il glorioso aereo.
Ai comandi del G91, il Gen. Maurizio Lodovisi, test pilot con più di 6000 ore di volo militare, rappresentante dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia.
Madrina d’eccezione di questa impresa la giornalista, autrice ed ex Vice-Campionessa Mondiale di Kung Fu Marianna Bonavolontà.
La Bonavolontà non è nuova al mondo Aeronautico, figlia di “Goodwill”, un noto Top Gun degli anni ‘60-‘70, socia dell’AAA – Associazione Arma Aeronautica, membro onorario del Club Frecce Tricolori di Roma, seguirà il restauro del tanto amato velivolo e presenzierà all’evento di Pratica di Mare, in cui tutti noi speriamo di rivedere l’amato caccia nuovamente in volo.
“Ho presenziato alla messa in moto del Gi a Piacenza lo scorso 28 marzo” – dichiara Marianna – “e l’emozione è stata forte. Non sapevamo se il nuovo sistema di avviamento ad aria compressa avrebbe funzionato e quando il Gen. Lodovisi ha fatto rombare i motori, ci siamo guardati tutti negli occhi e si è acceso il sogno. Questo aereo rappresenta la mia infanzia, il ricordo di mio padre ma ancora di più, i sogni di un’Italia che ha voglia di ritrovare la propria memoria storica e i vecchi valori.
Mi sento onorata di ricoprire il ruolo di madrina, in fondo c’ero nel settembre del ‘95 ad Amendola, quando il G91 andò in pensione, anche se ero piccola, ed ora mi sento come ai Mondiali di Kung Fu nel 2005, quando oltre a combattere aprii le celebrazioni sfilando con la bandiera dell’Italia.
Ho conosciuto personalmente il Ten. Col Francesco Dante e il suo team, sono uomini pregni d’amore per ciò che fanno e che non si arrendono alle difficoltà, nessun ruolo è marginale, è il team che fa la forza. Anche lo stesso Catellani, che investe da tempo nel restauro dei velivoli storici, per non parlare del rischio che correranno i piloti nel riportarlo in volo: e tutto questo per un sogno, per la Patria, per ricordarci quanto è valorosa la nostra Arma Azzurra e che solo chi sogna può volare”