Intervista a Francesca Ribacchi
Intervista a cura della giornalista Ilaria Solazzo.
D. Quando è nato in te il desiderio di iniziare a scrivere?
R. Il desiderio di scrivere è nato con quello di raccontare. Si è realizzato quando ho imparato a scrivere nelle prime classi elementari. All’età di otto anni scrissi a macchina la prima favola in un’unica pagina, Il lago di Schimitar che, purtroppo, ho perduto. Poi scrissi un “giallo” a dieci anni: prendevo in segreto i Gialli Mondadori dal comodino del mio papà per leggerli.
D. Se dovessi descrivere questo tuo libro usando solo 3 aggettivi quali sarebbero e perché?
R. Azzurro. L’azzurro accompagna le metafore di molte poesie di Quadreria. È il colore delle tonalità modulate del cielo, del mare, dei laghi, dei fiumi e delle sorgenti, presenti sui Colli Albani e nell’Agro romano.
Corale. L’aggettivo rappresenta la partecipazione e l’affetto corale donatomi dagli amici che hanno scritto le loro risposte/commento alle poesie, loro dedicate nella Sezione dei Ritratti.
Inatteso. La parola esprime la mia sorpresa per l’esito finale, appunto inatteso, dell’architettura del libro.
D. Quanto tempo hai impiegato per ideare dalla A alla Z questo tuo progetto editoriale firmato Bertoni Editore?
R. Dall’autunno del 2020 all’estate del 2022.
D. Chi credi dovrebbe necessariamente comprare questo tuo libro?
R. Sono invitati a sfogliare e leggere Quadreria coloro che con la propria forza interiore si aprono al mondo, che amano sorprendersi con il gusto della giovinezza. Che posseggono la volontà di comprendere anche un linguaggio complesso come quello della poesia.
D. Quali sono le tue fonti di ispirazione in ambito culturale?
R. Dopo anni e anni di letture, non so chi ami di più: i classici? I contemporanei?
D. Che importanza ha il Genius loci all’interno del tuo lavoro per Bertoni Editore?
R. Sono cresciuta nel paesaggio mitico dei Colli Albani, quando ancora il bosco era chiamato “selva” dal mondo contadino. Il Genius loci è una figura divina fondamentale del mito classico e divinità presente nel mio primo romanzo, Il Responso Ribelle. Il viaggio di una sibilla dai Colli di Roma all’isola di Cipro. La divinità rappresenta lo spirito sottile della selva che sussurra nel vento tra le fronde degli alberi, nello sgorgare di un ruscello e ancora in altro. È Fauno lupo e capro, il dio che inquieta e turba. Anche a lui si rivolge la protagonista del romanzo, la sibilla Elaide, per far sì che guidi il suo sguardo nell’oscurità silvana, nella quale accade l’addensarsi trasparente di un’essenza, di un pensiero, di una risposta oracolare che, oggi, chiamiamo poesia.
D. Quale progetto editoriale ritieni che, ad oggi, ti rappresenta di più? Puoi raccontarci la sua genesi?
R. Il Responso Ribelle mi rappresenta profondamente. La genesi del romanzo è nata dalla volontà di raccontare un momento fondamentale della storia umana, nel quale si realizza un grande balzo nella crescita di civiltà: il possibile inizio della lotta contro il sacrificio umano, che ho collocato nel Latium Vetus. Nel libro si narra la storia di Elaide, sibilla che si affianca alla volontà di un gruppo sodale di uomini e donne che si adoperano per far cessare la violenta offerta rituale agli dèi delle vittime sacrificali.
La ricerca scientifica per descrivere il contesto reale del Latium Vetus nell’VIII sec. a. C. e nella fase protostorica mediterranea, e la costruzione del linguaggio mitico nella scrittura hanno richiesto anni di lavoro prima della sua pubblicazione (dicembre 2015). Aggiungo che Quadreria sia in naturale continuità con il Responso Ribelle, per l’uguale valore conferito al messaggio del mito classico in entrambi i testi.
D. Quale consiglio daresti ad un giovane liceale che avrebbe voglia, dopo la maturità, di intraprendere il tuo stesso cammino?
Il consiglio? Ascoltare molto, leggere i classici e studiare in modo approfondito le materie umanistiche, esercitarsi a scrivere ogni giorno. Infine, essere uno sportivo e interagire con i propri simili.
D. Quali i tuoi progetti futuri?
R. Il Responso Ribelle è il primo di una trilogia di romanzi che arriveranno alla contemporaneità. Il secondo si sta sviluppando in un differente contesto storico rispetto al primo, e narra anch’esso di crescita dell’umanità verso la civiltà. Il terzo lo ho in mente. Non posso dire altro…
D. Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
R. Regalerei la passione per la lettura, che aiuta a interagire con la vitalità del passato e a sperimentare i percorsi misteriosi e sconosciuti della scrittura e della realtà.
Libro “Quadreria” edito dalla Bertoni Editore.
Nella sua nuova raccolta Quadreria, come viene ben spiegato nella prefazione di Luca Ariano, Francesca Ribacchi “mostra tutta la sua cultura, raffinatezza e perizia versificatoria. Il libro è diviso in tre sezioni: Ritratti, Allegorie, Paesaggi. Il titolo dell’opera viene così spiegato dall’autrice: ‘Così le delicate penombre e le solarità musicali dei generi esposti nelle collezioni storiche delle Quadrerie, lentamente, entrarono nell’immaginario collettivo’. Fin dalla prima sezione, Ritratti, si ha proprio la sensazione di trovarsi davanti a una preziosa quadreria che la poetessa romana ha allestito con delicatezza e acume.”
Ribacchi ha pubblicato il romanzo Il Responso Ribelle. Il viaggio di una sibilla dai Colli di Roma all’isola di Cipro con le Edizioni Efesto, Roma, nel 2015, nel quale narra la storia di una giovane sibilla, Elaide, vissuta nell’VIII secolo avanti Cristo, che oppone una strenua lotta contro il sacrificio umano. Il romanzo è stato premiato con il Premio Nazionale Franz Kafka Italia, a Padova, nel 2016, e il Premio dell’Universum Academy Switzerland, a Pescara, nel 2017. Nel 2019 ha pubblicato la raccolta poetica Isole di carte pellegrine per le Edizioni Efesto, premiato con il Premio Internazionale Dal Tirreno allo Ionio a Matera, 2019. Nell’aprile del 2021 ha pubblicato Cronache feline. Gatti e personaggi storici in storie mai raccontate, Betti Editrice, Siena, scritto e condiviso con Flavia Carderi, al quale è stato conferito il Premio Baster dell’Accademia dei Gatti Magici di Fiesole nel settembre 2021. Svolge attività culturali, presentazioni di libri e vive tra Roma e i Colli Albani. Quadreria è stata scritta tra l’autunno del 2020 e l’estate del 2022.
Le poesie di Ribacchi sono immediate, dirette, senza orpelli. Con le parole, la scrittrice ci vuole rimandare al vero senso di ciò che prova, di quello che anche il lettore può vivere.
L’esistenza viene così mostrata in tutta la sua schietta verità, con i suoi lati marginali eppure importanti, con i lati pendenti. Ogni aspetto, anche quello che appare meno d’impatto, prende forma e si dirama verso più direzioni. Fino a che quel percorso marginale non trova il giusto risalto e valore.
Se da una parte c’è la vita, dall’altra troviamo la morte, se leggiamo di felicità, un attimo dopo assaporiamo il decadimento e il dolore. Non c’è solo l’amore, la bellezza, ma anche i loro contrari, ciò che si trova al polo opposto, ma fa parte ugualmente dell’esistenza.
La grande capacità di guardare con onestà alla vita e ai sentimenti rende Quadreria un libro completo e coinvolgente