MOTORI: PANDA, PANDINA E … PANDONA
Contributo a cura di Luca Cataldi
Era il 1980 quando, dopo alterne vicende, FIAT riusciva a presentare una nuovissima utilitaria, la Panda. Disegnata dall’Italdesign di Giorgetto Giugiaro avrebbe attraversato più di due decenni fornendo a moltissimi italiani un mezzo di trasporto economico e robusto.
Diffusissima, infatti, nelle grandi città come nei paesini di mare e in quelli in collina o di alta montagna, soprattutto con l’inarrestabile 4×4.
Tante furono le versioni che hanno costellato la vita della prima Panda lungo il percorso delle sue due serie fino al 2003.
Dalla primissima Panda 30 equipaggiata con il motore bicilindrico di 650 c.c. all’ultima 4×4 con il 4 cilindri 1100 a iniezione elettronica.
Tra i modelli speciali basterebbe ricordare la mitica “Italia’90” allestita per i mondiali di calcio di quell’anno che si tennero nel nostro paese.
Nel 2003 arrivò quella che sarebbe stata con due generazioni (2012 l’altra) la sua erede per i successivi vent’anni ed oltre. Infatti nei progetti di FIAT l’attuale Panda continuerà ad essere prodotta fino al 2029 anche se col nome modificato in “Pandina” per differenziarla dalla più grande nuova Grande Panda elettrica e ibrida, già prenotabile e costruita su un pianale comune ad altre auto del gruppo Stellantis di cui la casa torinese fa oggi parte.
La Panda 2003 e poi quella 2012, disponibili esclusivamente a 5 porte, sono riuscite a rinverdire i fasti della mamma a 3 porte del 1980 e sono state sempre ai primissimi posti nelle classifiche di vendita.
Vari i restyling e le versioni tra le quali ricordiamo la 100 hp e le 4×4.
Come già scritto, l’attuale Panda, aggiornata e rinominata “Pandina” sarà a brevissimo affiancata dalle “Pandona”, la nuova Grande Panda, che si spera avrà almeno in parte il successo delle sue amate antenate.
