Fertilità e condizioni ambientali: la ricerca da e oltre la Terra dei Fuochi
C’è una stretta connessione tra fertilità e condizioni ambientali: un nuovo studio pubblicato su Frontiers of Endocrinology ha sollevato seri interrogativi sulla salute delle donne residenti nella Terra dei Fuochi, l’area campana tristemente nota per la sua grave crisi ambientale. La ricerca, condotta da un team di esperti campani, ha rivelato tassi di contaminazione da Bisfenolo A (BPA) nei fluidi follicolari e nel siero ematico delle donne che vivono in quest’area significativamente più elevati rispetto a quelle residenti in zone meno inquinate, ad esempio come l’Alto Medio Sele e il Cilento.
Il lavoro, intitolato “Comparative analysis of the bioaccumulation of bisphenol A in the blood serum and follicular fluid of women living in two areas with different environmental impacts“, è stato coordinato dal Dott. Luigi Montano, UroAndrologo dell’ASL Salerno e Past President della Società Italiana della Riproduzione Umana. Sono stati esaminati 91 campioni di donne sottoposte a cicli di fecondazione assistita, evidenziando non solo il grave impatto del BPA sulla salute riproduttiva, ma anche il suo ingresso nell’organismo attraverso l’aria, a causa delle pratiche di smaltimento illecito dei rifiuti.
Il Bisfenolo A, sostanza chimica largamente presente in molti prodotti di uso quotidiano, è noto per essere un potente interferente endocrino. I suoi effetti nocivi, tra cui infertilità femminile, endometriosi e pubertà precoce, sono ampiamente documentati. La scoperta che il BPA possa giungere nel corpo umano anche per via aerea, in aggiunta alle modalità alimentari e cutanee, evidenzia l’urgenza di affrontare la crisi ambientale della Terra dei Fuochi.
“Abbiamo trovato livelli preoccupanti di BPA a contatto diretto con gli ovociti delle donne in questa area, il che rappresenta un rischio significativo non solo per la fertilità ma anche per la salute futura delle generazioni a venire,” affermano Montano e Raimondo Salvatore, responsabile del Centro Ricerche Gentile di Gragnano.
Oltre allo studio sul Bisfenolo A, i ricercatori stanno anche indagando la presenza di Policlorobifenili (PCBs) e microplastiche nei fluidi follicolari, evidenziando il crescente allarme per la salute riproduttiva femminile.