“Roma città di Pace, Roma città giusta”. Incontro con Gualtieri e Speranza

“Roma città di Pace, Roma città giusta” Questo il titolo dell’incontro svolto oggi al Caffè Letterario in via Ostiense 95. Una iniziativa molto partecipata con al centro il dialogo tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e l’ex ministro della Salute oggi deputato del Pd, Roberto Speranza, sul futuro della città.
All’incontro promosso da Piero Latino, della direzione nazionale del Pd e dal consigliere comunale Giovanni Zannola, sono intervenuti, inoltre, Barbara Bonomi del Polo civico Esquilino, Marco Pacciotti della Direzione nazionale Pd e Silvia Stilli, Portavoce AOI.
“La nostra è una città aperta, accogliente e solidale, una Capitale della pace che nei secoli ha ospitato incontri tra culture, religioni e popoli diversi. In un contesto internazionale segnato da guerre, conflitti e crisi umanitarie, sentiamo il dovere di riaffermare con forza il ruolo di Roma come città della diplomazia e del dialogo tra i popoli”. Questo l’abbrivio del documento presentato dagli organizzatori Latino e Giannola.
“Allo stesso tempo – prosegue il testo presentato – non possiamo ignorare le emergenze sociali che attraversano la nostra città: le disuguaglianze crescenti, la crisi abitativa, la precarietà lavorativa e il disagio di tante famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese. Una Roma giusta è una Roma che garantisce diritti, servizi e opportunità per tutte e tutti, che si prende cura dei più fragili e che combatte ogni forma di esclusione. Roma città giusta vuole garantire una mobilità sostenibile, efficiente e accessibile. Il diritto alla mobilità è un diritto sociale: migliorare i trasporti pubblici significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, ridurre le disuguaglianze tra centro e periferie e rendere Roma più vivibile e meno congestionata”.
“Con Roberto Speranza – dichiara Piero Latino – abbiamo scelto di appoggiare fin dall’inizio Elly Schlein e oggi la posizione del PD a sostegno dei referendum sul lavoro e la cittadinanza e quella a favore di una politica estera e di difesa comune molto differente dal piano presentato da Ursula von der Leyen rappresenta molto chiaramente un cambio di linea rispetto al passato”.