Gli orsi non si toccano…
Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Vi scandalizzate quando un animale selvatico aggredisce un essere umano e lo uccide per istinto, ma non vi preoccupate dell’essere umano che uccide con la ragione.
Se la montagna, habitat naturale della fauna selvatica, viene “aggredita” e deturpata per realizzare piste da sci, strade, impianti di risalita, per impiantare i piloni che sorreggono i cavi di seggiovie, ovovie e funivie, per costruire alberghi, ecc., tutto per il divertimento e lo svago dell’essere umano, essa non è più l’habitat naturale delle specie animali che la popolano.
Così l’ecosistema muta, si trasforma e può finire che gli animali si sentano disorientati, in pericolo, non più sicuri di vivere in un ambiente per loro protetto. Può essere che finiscano per spostarsi in cerca di un luogo più sicuro, forse avvicinandosi ai centri abitati. E se questi animali sono gli orsi e i lupi la faccenda diventa pericolosa per l’uomo.
Tutto ritorna!!!
La natura non perdona, purtroppo. Bello il turismo. Bello vivere di turismo e fare business. Bello fare propaganda “venite a fare le vacanze da noi”. Giusto, gli affari sono affari, il lavoro è lavoro, ma bisogna anche essere consapevoli delle conseguenze. Spesso il turismo esasperato distrugge la natura, altera gli equilibri e disorienta gli animali che la vivono.
E poi succede quel che succede e si finisce a raccontare alla massa che la colpa è degli animali, che si sono visti deturpare e distruggere il proprio habitat dall’uomo. Il mondo va alla rovescia. Perché deve essere l’uomo a decidere quanti orsi devono vivere? Chi è l’uomo per decidere ciò? Un essere superiore? Vista la violenza e la cattiveria del genere umano, direi assolutamente no. L’uomo non è l’essere superiore. L’uomo è l’essere prepotente e la prepotenza fa il pari con l’egoismo e il cinismo, e insieme costituiscono la base della degenerazione di questo pianeta sempre più allo sfascio.
Se davvero la sicurezza dei cittadini è prioritaria, allora è doveroso iniziare a “ripulire” le stazioni ferroviarie e alcune zone delle città a rischio perpetuo di violenza, dove si rischia la propria vita in ogni istante. Cominciamo da lì e non dagli orsi. Troppo facile per i codardi e i vili che decidono… “Gli assassini siete voi! Salviamo mamma orsa JJ4”.
Intanto il Tar di Trento sospende l’ordinanza di uccisione. Non si ripara ad una tragedia uccidendo un’altra vita. Ormai in questo mondo non si può dire più nulla, non si può esprimere più una libera opinione, non si può avere un pensiero proprio, che piaccia o non piaccia. Ci sono cecchini e censori ovunque. Ma vivete tranquilli e se non ce la fate andate tutti a quel paese! Voltaire disse: “È solo per un eccesso di vanità ridicola che gli uomini si attribuiscono un’anima di specie diversa da quella degli animali”. Dispiace davvero tanto per quello che è accaduto al runner in Trentino, ma chi frequenta luoghi isolati e soprattutto posti immersi nella natura deve ben sapere che ogni essere vivente ha i propri spazi.
Morale della favola: Che tu sia umano, orso, uccello, rettile o altra specie vivente, la regola è sempre la stessa: “Non rompere le palle al prossimo e soprattutto non invadere con arroganza gli spazi altrui”. È un tema questo eticamente e moralmente al limite. Le responsabilità andrebbero ravvisate altrove. Il runner non meritava di morire, così come l’Orso non merita di essere abbattuto. Ma come sempre, e specie in Italia, prima il disastro poi la regolamentazione