Garbatella e il caso dei parcheggi “rubati” dai Cesaroni: una protesta con lieto fine


Proteste alla Garbatella per i parcheggi occupati da I Cesaroni: il Municipio VIII trova un compromesso con la produzione
L’arrivo dei Cesaroni e la rabbia del quartiere
Il ritorno della celebre serie TV “I Cesaroni”, dopo undici anni di assenza, avrebbe dovuto rappresentare un evento di festa per il quartiere della Garbatella, storica location dello show. Tuttavia, l’inizio delle riprese ha scatenato un’ondata di polemiche e malumori tra i residenti. Il motivo? Il divieto di sosta imposto su nove strade e in piazza Damiano Sauli fino all’8 aprile 2025, per consentire il lavoro della troupe e il posizionamento dei mezzi di produzione.
Il disagio non è stato di poco conto: centinaia di parcheggi persi in una zona già problematica dal punto di vista della sosta, con i residenti costretti a cercare soluzioni alternative. La situazione è apparsa particolarmente ingiusta perché imposta in un periodo di piena attività cittadina, invece che durante le vacanze scolastiche di aprile, quando il quartiere sarebbe stato sicuramente meno congestionato.
La protesta dei cittadini: tra petizioni e polemiche
Di fronte alla prospettiva di due settimane di divieti di sosta h24, la reazione della comunità non si è fatta attendere. Alcuni abitanti hanno cercato soluzioni alternative per il parcheggio, mentre altri hanno deciso di passare all’azione: una raccolta firme e una petizione online sono state lanciate per chiedere un intervento delle autorità e della produzione della serie. Il testo della petizione parlava chiaro: “È nostro diritto godere liberamente delle nostre strade e parcheggiare le nostre auto senza impedimenti”. Si chiedeva un compromesso tra le esigenze delle riprese e quelle dei cittadini.
La tensione è salita al punto che, in piazza Sauli, è apparsa una scritta vandalica contro la serie: “Garbatella odia i Cesaroni”, subito rimossa. Anche il municipio VIII è intervenuto sulla questione, con la consigliera Simonetta Novi che ha sottolineato l’enorme disagio per residenti e commercianti e ha chiesto un’analisi più attenta dell’impatto economico e logistico dell’operazione.
Il dietrofront: la produzione cambia i piani
La mobilitazione ha portato rapidamente i suoi frutti. Il presidente del municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la produzione della serie e l’assessorato capitolino alla Cultura per una rimodulazione del cronoprogramma delle riprese.
La nuova pianificazione ha ridotto sensibilmente i giorni di disagio. Se il 26 marzo restavano attivi i divieti su tutte e nove le strade originariamente coinvolte, dal 27 marzo all’8 aprile 2025 le restrizioni saranno applicate solo su via Rho e via Maria Drago Mazzini, mentre su piazza Sauli rimarranno solo alcune limitazioni per il passaggio dei mezzi di scena.
Il commento delle istituzioni: una lezione per il futuro
Il minisindaco Ciaccheri ha riconosciuto che la vicenda è stata gestita con un approccio troppo tecnico, senza tenere conto delle ripercussioni sulla vita quotidiana del quartiere. “Le riprese valorizzano certamente il territorio, ma sono spesso impegnative. Era urgente intervenire”, ha dichiarato, spiegando che in futuro il municipio cercherà di trovare soluzioni di compensazione più adeguate per la comunità..
Alla fine, il caso si è risolto con un compromesso accettabile per entrambe le parti. La Garbatella ha ottenuto la riduzione dei divieti di sosta, mentre I Cesaroni potranno continuare le riprese senza intaccare l’entusiasmo dei fan. Una storia che dimostra come il dialogo tra cittadini, istituzioni e industria cinematografica possa portare a soluzioni equilibrate, nel rispetto di tutte le esigenze!
Fonte: RomaToday