Formula 1, Hamilton soffre ma vince il Gran Premio di Monaco
Il campione del mondo in carica riesce a gestire un indomito Verstappen, nonostante gli pneumatici fortemente usurati. L’olandese chiude alle spalle del britannico ma finisce giù dal podio per una penalità di 5 secondi inflittagli a causa di un contatto in corsia box con Bottas. Secondo, dunque, arriva Vettel che precede il finlandese della Mercedes, terzo. Si ritira Leclerc sull’altra Ferrari. Gasly si prende il punto addizionale per il giro veloce. Giornata nera per le Alfa Romeo.
Nel segno di Niki Lauda.
Forse è stato proprio il pilota austriaco, scomparso pochi giorni fa, a metterci una mano sulla vittoria di Lewis Hamilton sul circuito di Montecarlo.
Il campione del mondo in carica, infatti, è riuscito a portare a termine una vera e propria impresa, con un pizzico di fortuna nel finale. Ma si sa, la buona sorte aiuta gli audaci e il britannico lo è stato oltremodo.
Al via, le Mercedes riescono a mantenere le prime due posizioni alla prima curva, con Max Verstappen che prova invano a prendersi la seconda piazza ai danni di Valtteri Bottas.
Parte senza problemi anche Sebastian Vettel, che si mette all’inseguimento del terzetto davanti.
Nei primi giri, i quattro di testa fanno il vuoto rispetto al gruppo alle proprie spalle, all’interno del quale c’è Charles Leclerc.
Il pilota della Ferrari è protagonista di una gara breve ma intensa, in cui alterna sorpassi da straccio di licenza a rischi enormi di andare a muro.
Dopo aver sopravanzato in punti impossibili prima Lando Norris al tornante Loews, poi Romain Grosjean, alla Rascasse, il monegasco, in piena trans agonistica, ha tentato il sorpasso spettacolare anche su Niko Hulkenberg, sempre alla Rascasse. Ma stavolta la sua monoposto ha toccato la barriera interna finendo per scontrarsi con la Renault del collega tedesco e provocando sia la foratura di una delle gomme posteriori, sia il danneggiamento del fondo dell’auto. La sua corsa finirà pochi giri più avanti, concludendo in anticipo un weekend molto difficile.
Con la Safety Car chiamata in pista proprio per l’incidente di Leclerc, il gruppo si ricompatta e inizia il valzer delle soste.
La Mercedes opta per un doppio pit stop e per pneumatici di mescola media, che difficilmente si pensava avessero potuto portare in fondo Hamilton e Bottas.
Proprio il finlandese della scuderia teutonica si ritrova coinvolto nell’episodio clou della gara. Il suo cambio gomme è leggermente più lento rispetto a quello di Verstappen. L’olandese riparte di poco avanti al rivale argenteo arrivando, però, a toccarlo.
Così facendo si danneggia anche il fondo della Red Bull, che nella corsia di accelerazione perde detriti, provocando la foratura di uno pneumatico della Freccia d’Argento alle sue spalle, costretta ad una seconda sosta per montare gomme hard.
Chi assiste e approfitta della situazione è Vettel che si mette in terza posizione, sperando in un’eventuale sanzione per Verstappen.
I commissari ci mettono qualche tornata a prendere la decisione definitiva sull’episodio, ma la penalità per il pilota dei paesi bassi è inevitabile: 5 secondi da aggiungere al tempo finale di gara per unsafe release (ripartenza pericolosa dalla piazzola di sosta, ndr).
Quando la corsa riprende mancano 64 giri al termine e la tattica di Hamilton è chiara, scappare approfittando della mescola più morbida rispetto agli inseguitori per poi gestire le gomme o effettuare una seconda soste. Peccato che il suo piano fallisca quasi subito e il britannico si vede costretto a portare in fondo una vettura con pneumatici stremati, ripetendo più volte nei diversi team radio la criticità della sua situazione.
Verstappen è un’ombra ma non riesce mai a sferrare l’attacco decisivo di cui avrebbe bisogno per guadagnare quei 5 secondi che gli permetterebbero di mantenere il podio.
Alle spalle del duo di testa, Vettel e Bottas rimangono costantemente immischiati nella lotta per la vittoria, sperando in un errore dei due litiganti.
Dopo una serie interminabile di giri senza tentativi di sorpasso ma ad alta tensione, tra pneumatici deteriorati, pioggia pronta a rovesciarsi sul Principato di Monaco e doppiati che faticano a scansarsi, Verstappen rompe gli indugi.
Siamo alla tornata 75 e l’olandese attacca l’inglese alla chicane del porto, prendendo male le misure e toccando con la propria ala anteriore la gomma posteriore destra della Mercedes.
Si pensa alla foratura dello pneumatico del campione del mondo, il che avrebbe consegnato la vittoria alla Ferrari di Vettel considerando la penalità da scontare di Verstappen, ma non accade nulla di tutto questo.
Hamilton riesce ad arrivare in fondo e a vincere il Gran Premio di Monaco, davanti a Vettel e Bottas.
Chiude quarto Verstappen a causa dei 5 secondi da addizionare al tempo totale di gara.
Completano la zona punti l’altra Red Bull di Pierre Gasly, quinto, la McLaren di Carlos Sainz, sesto, le due Toro Rosso di Dani Kvyat e Alexander Albon, rispettivamente settimo e ottavo, la Renault di Daniel Ricciardo, nono, e la Haas di Grosjean, decimo.
Si è ritirato il solo Leclerc a seguito del danneggiamento del fondo della propria Ferrari.
Il punto addizionale è andato, ancora una volta, a Gasly, autore del giro più veloce in gara.
In classifica mondiale, Hamilton allunga sul compagno di scuderia, mentre Vettel si riprende la terza posizione ai danni di Verstappen.
Nella graduatoria riservata ai costruttori la Red Bull accorcia leggermente sulla Ferrari, con il Cavallino Rampante che vede scappar via la Mercedes.
Prossimo appuntamento con il circus della Formula 1 è fra due settimane con il Gran Premio del Canada.
Lo spegnimento dei semafori sul circuito di Montreal è previsto per le ore 20:10 italiane, con diretta esclusiva su Sky al canale Sky Sport F1 (numero 207 del satellite).
Per gli abbonati alla piattaforma satellitare, inoltre, la gara sarà visibile in streaming attraverso l’applicazione SkyGo.
Ordine d’arrivo Gran Premio di Monaco
Pos | Pilota (Scuderia) | Distacco | Pti |
1 | Hamilton (Mercedes) | 1:35:50:443 | 25 |
2 | Vettel (Ferrari) |
+2:602 | 18 |
3 | Bottas (Mercedes) | +3:162 | 15 |
4 | Verstappen (Red Bull) |
+5:537 | 12 |
5 | Gasly (Red Bull) |
+9:946 |
10 + 1 |
6 | Sainz (McLaren) |
+53:454 |
8 |
7 | Kvyat (Toro Rosso) | +54:574 | 6 |
8 | Albon (Toro Rosso) | +55:200 | 4 |
9 | Ricciardo (Renault) |
+1:00:894 |
2 |
10 | Grosjean (Haas) |
+1:01:034 |
1 |
11 | Norris (McLaren) |
+1:06:801 |
0 |
12 | Magnussen (Haas) |
+ 1 Giro | 0 |
13 | Perez (Racing Point) |
+ 1 Giro |
0 |
14 | Hulkenberg (Renault) |
+ 1 Giro | 0 |
15 | Russel (Williams) |
+ 1 Giro | 0 |
16 | Stroll (Racing Point) |
+ 1 Giro | 0 |
17 | Raikkonen (Alfa Romeo) | + 1 Giro | 0 |
18 | Kubica (Williams) |
+ 1 Giro |
0 |
19 | Giovinazzi (Alfa Romeo) |
+ 2 Giri |
0 |
20 | Leclerc (Ferrari) |
Ritirato | 0 |
Classifica Mondiale Piloti F1
Pos | Pilota (Scuderia) | Punti (Differenza) |
1 | Hamilton (Mercedes) | 137 |
2 | Bottas (Mercedes) | 120 (-17) |
3 | Vettel (Ferrari) |
82 (-55) |
4 | Verstappen (Red Bull) |
78 (-59) |
5 | Leclerc (Ferrari) |
57 (-80) |
6 | Gasly (Red Bull) | 32 (-105) |
7 | Sainz (McLaren) | 18 (-119) |
8 | Magnussen (Haas) |
14 (-123) |
9 | Perez (Racing Point) | 13 (-124) |
10 | Raikkonen (Alfa Romeo) | 13 (-124) |
11 | Norris (McLaren) |
12 (-125) |
12 | Kvyat (Toro Rosso) |
9 (-128) |
13 | Ricciardo (Renault) | 8 (-129) |
14 | Albon (Toro Rosso) |
7 (-130) |
15 | Hulkenberg (Renault) |
6 (-131) |
16 | Stroll (Racing Point) |
4 (-133) |
17 | Grosjean (Haas) |
2 (-135) |
18 | Giovinazzi (Alfa Romeo) |
0 (-137) |
19 | Kubica (Williams) |
0 (-137) |
20 | Russell (Williams) |
0 (-137) |
Classifica Mondiale Costruttori F1
Pos | Scuderia | Punti (Differenza) |
1 | Mercedes | 257 (0) |
2 | Ferrari | 139 (-118) |
3 | Red Bull | 110 (-147) |
4 | McLaren | 30 (-227) |
5 | Racing Point | 17 (-240) |
6 | Haas | 16 (-241) |
7 | Toro Rosso |
16 (-241) |
8 | Renault |
14 (-243) |
9 | Alfa Romeo Racing |
13 (-244) |
10 | Williams | 0 (-257) |