Formula 1, Verstappen vince in extremis il Gran Premio d’Austria
Sul Red Bull Ring, l’olandese beffa Leclerc a due giri dal termine con un sorpasso dalle mille polemiche. Chiude il podio Bottas che precede di sei decimi Vettel, in rimonta dal nono posto. Anonimo Hamilton, quinto. Bene le McLaren e le Alfa Romeo. Illusione Magnussen, quinto in qualifica e diciannovesimo in gara. Alle 18:00 Verstappen e Leclerc sono stati convocati dai commissari.
Una beffa amara, quasi insopportabile.
Charles Leclerc, poleman di giornata e dominatore del Gran Premio d’Austria, si vede portar via una vittoria più che meritata da Max Verstappen, quando mancavano meno di 10 chilometri alla conclusione della contesa.
Una gara stupenda, l’opposto di quella di settimana scorsa in Francia, lottata fino all’ultimo giro.
E pensare che l’olandese è rimasto piantato al via, con l’antistallo entrato sulla sua Red Bull nel momento meno opportuno.
Ottimo, invece, lo scatto delle Ferrari, con Leclerc che gira primo in curva 1 e Sebastian Vettel che guadagna posizioni proprio su Verstappen e il suo compagno di squadra, Pierre Gasly.
Bene in partenza anche le Mercedes, con Valtteri Bottas che si mette in seconda piazza, seguito da Lewis Hamilton.
Il monegasco della Ferrari, approfittando delle gomme soft, riesce subito a mettere tra sé e il resto del gruppo un buon margine per conservare la leadreship al termine del valzer dei pitstop, mentre alle sue spalle le Frecce d’Argento entrano presto in crisi con le gomme medie, tanto che il primo a fermarsi è Bottas per montare pneumatici di mescola dura.
Nel medesimo giro rientra anche Vettel, nel tentativo di effettuare un undercut su Hamilton ed uscire nettamente davanti a Verstappen. Peccato che i meccanici si scordino le gomme nel box, facendo perdere diversi secondi al tedesco. Un dettaglio, questo, che peserà molto sul risultato finale della gara.
Leclerc, nel frattempo, spinge per portare a casa il maggior vantaggio possibile su Bottas e rientrare in pista con un distacco importante. Missione compiuta.
A sorpresa Verstappen ed Hamilton allungano il proprio stint con le gomme medie. Una strategia simile ma che porterà a risultati completamente opposti.
Il britannico, infatti, anche per un problema all’ala anteriore, sarà costretto ad una corsa nell’anonimato, mentre il pilota dei Paesi Bassi comincia a costruire il personale miracolo sportivo.
Al rientro in pista, infatti, la sua Red Bull vola e, giro dopo giro, riesce a sopravanzare la Ferrari di Vettel, poi la Mercedes di Bottas. Il primo posto di Leclerc, fino a quel momento inattaccabile, non è più così al sicuro.
Poco dopo aver subito il sorpasso, Vettel viene richiamato dalla scuderia di Maranello per un ulteriore cambio gomme: pneumatici di mescola soft nuovi per tentare la rimonta al podio.
La strategia sembra funzionare e, approfittando della crisi di entrambe le monoposto argentate, il teutonico in rosso riesce ad avvicinarsi a chi lo precede.
Davanti, nonostante il motore al massimo, Leclerc non riesce a rispondere ai tempi di un Verstappen spinto sia dal propulsore Honda, sia dalla marea orange presente sugli spalti.
L’olandese sembra letteralmente volare e a tre giri dalla fine tenta il primo affondo. Sembra fatta al termine di curva 2, con l’attacco della monoposto austriaca all’interno della Rossa numero 16, ma Leclerc la pensa diversamente e resiste all’esterno con una manovra strepitosa, sfruttando la miglior trazione della sua vettura.
Il sorpasso è solo rinviato. Stesso punto, un giro dopo, e Verstappen si ributta all’interno. Leclerc resiste come nella tornata precedente, ma l’olandese, con esperienza e un pizzico di malizia, non chiude la curva subito e dà una gommata al rivale che è costretto ad allargarsi oltre al cordolo.
Mossa spettacolare, come dovrebbe essere sempre in Formula 1, ma che spesso è costata una penalità a chi l’ha messa in atto.
Così, a due giri dal termine, sfuma la prima vittoria stagionale per la Ferrari e la prima in carriera per un talento cristallino delle quattro ruote, che già in Barhain aveva dovuto cedere il passo ai rivali per un problema tecnico a pochi chilometri dalla vittoria.
Vince di prepotenza il Gran Premio d’Austria, con tanto di punto addizionale per il giro più veloce, un altro giovane fenomeno, Verstappen, al termine di un duello di altri tempi e che si spera possa ripetersi molto più spesso nel futuro prossimo.
Alle loro spalle, Vettel riesce a sopravanzare Hamilton ma non Bottas. Il finlandese sale sul podio per soli 6 decimi di secondo. Decisivo l’errore dei meccanici al pitstop del tedesco, che ha pregiudicato non solo la sua gara ma anche una possibile doppietta rossa.
Ottimo il GP della McLaren, con Lando Norris sesto e Carlos Sainz, partito dalla pitlane, ottavo.
Bene anche le Alfa Romeo, entrambe a punti, con Kimi Raikkonen, nono, e Antonio Giovinazzi, decimo e con il primo punto in carriera conquistato.
Chiude la zona punti Pierre Gasly, settimo ma doppiato dal compagno di Scuderia.
Disastrosa la corsa di Kevin Magnussen che, dopo essere stato arretrato dalla quinta alla decima posizione in griglia di partenza, ha concluso la propria gara al diciannovesimo posto.
In classifica mondiale, Verstappen guadagna una posizione su Vettel, mentre tutti i primi quattro inseguitori di Hamilton riducono leggermente le distanze dal campione del mondo in carica.
Nella graduatoria riservata ai costruttori, la Ferrari si avvicina alla Mercedes di qualche lunghezza.
Prossimo appuntamento con il circus della Formula 1 è tra due settimane con il Gran Premio di Gran Bretagna.
Lo spegnimento dei semafori, sul circuito di Silverstone, è previsto per le ore 16:10 italiane di domenica 14 luglio 2019.
La gara sarà tramessa in esclusiva da Sky sul canale Sky Sport F1 (numero 207 del satellite). Per tutti gli abbonati alla piattaforma satellitare, inoltre, il GP sarà visibile in Streaming attraverso l’applicazione Sky Go.
Ordine d’arrivo Gran Premio d’Austria
Pos | Pilota (Scuderia) | Distacco | Pti |
1 | Verstappen (Red Bull) | 1:22:01:822 | 25 + 1 |
2 | Leclerc (Ferrari) |
+2:724 | 18 |
3 | Bottas (Mercedes) | +18:960 | 15 |
4 | Vettel (Ferrari) |
+19:610 | 12 |
5 | Hamilton (Mercedes) |
+22:805 |
10 |
6 | Norris (McLaren) | + 1 Giro |
8 |
7 | Gasly (Red Bull) | + 1 Giro | 6 |
8 | Sainz (McLaren) | + 1 Giro | 4 |
9 | Raikkonen (Alfa Romeo) |
+ 1 Giro | 2 |
10 | Giovinazzi (Alfa Romeo) |
+ 1 Giro | 1 |
11 | Perez (Racing Point) |
+ 1 Giro | 0 |
12 | Ricciardo (Renault) |
+ 1 Giro | 0 |
13 | Hulkenberg (Renault) |
+ 1 Giro |
0 |
14 | Stroll (Racing Point) |
+ 1 Giro | 0 |
15 | Albon (Toro Rosso) |
+ 1 Giro | 0 |
16 | Grosjean (Haas) |
+ 1 Giro | 0 |
17 | Kvyat (Toro Rosso) | + 1 Giro | 0 |
18 | Russel (Williams) |
+ 2 Giri |
0 |
19 | Magnussen (Haas) |
+ 2 Giri |
0 |
20 | Kubica (Williams) |
+ 3 Giri | 0 |
Classifica Mondiale Piloti F1
Pos | Pilota (Scuderia) | Punti (Differenza) |
1 | Hamilton (Mercedes) | 197 |
2 | Bottas (Mercedes) | 166 (-31) |
3 | Verstappen (Red Bull) |
126 (-71) |
4 | Vettel (Ferrari) |
123 (-74) |
5 | Leclerc (Ferrari) |
105 (-92) |
6 | Gasly (Red Bull) | 43 (-154) |
7 | Sainz (McLaren) | 30 (-167) |
8 | Norris (McLaren) | 22 (-175) |
9 | Raikkonen (Alfa Romeo) | 21 (-176) |
10 | Ricciardo (Renault) | 16 (-181) |
11 | Hulkenberg (Renault) |
16 (-181) |
12 | Magnussen (Haas) |
14 (-183) |
13 | Perez (Racing Point) | 13 (-184) |
14 | Kvyat (Toro Rosso) |
10 (-187) |
15 | Albon (Toro Rosso) |
7 (-190) |
16 | Stroll (Racing Point) |
6 (-191) |
17 | Grosjean (Haas) |
2 (-195) |
18 | Giovinazzi (Alfa Romeo) |
1 (-196) |
19 | Kubica (Williams) |
0 (-197) |
20 | Russell (Williams) |
0 (-197) |
Classifica Mondiale Costruttori F1
Pos | Scuderia | Punti (Differenza) |
1 | Mercedes | 363 (0) |
2 | Ferrari | 228 (-135) |
3 | Red Bull | 169 (-194) |
4 | McLaren | 52 (-311) |
5 | Renault | 32 (-331) |
6 | Alfa Romeo Racing | 22 (-341) |
7 | Racing Point | 19 (-344) |
8 | Toro Rosso |
17 (-346) |
9 | Haas | 16 (-347) |
10 | Williams | 0 (-363) |