AS Roma conferenza presentazione. Petrachi: vigliacchi, caxxate e, mi è scappato

AS Roma conferenza presentazione. Petrachi: vigliacchi, caxxate e, mi è scappato
Oggi a Roma si è svolta la conferenza stampa per la presentazione dei tre giovani acquisti, Perez, Villar e Ibanez che la società ha compiuto nel mercato di gennaio.
Gli spunti più interessanti sono state le domande e anche i battibecchi che la stampa ha avuto con il ds della società Gianluca Petrachi.
Ai tre giovani rampolli le solite domande e le solite risposte, come da copione ben collaudato: Siete felici? “Siamo felici”, V’impegnerete? “Ci impegneremo” Perché la Roma? “Perché è una grande squadra con una grande storia”.
L’AS Roma nell’ultimo decennio non ha fatto storia nel mondo del calcio, e non basta una semifinale di Champions League a fare la storia, quindi forse si riferivano alla storia di Roma la città, chissà. Comunque a ravvivare il clima ci sono state le dichiarazioni di Petrachi, a volte calme, a volte un po’ accese, condendo il tutto con un dietrofront sulle parole di accusa rivolte verso il quotidiano Il Tempo.
Alla fine ci rimangono alcune perplessità che fuori dalle notizie di spogliatoio vere o false che siano, ci fanno non poco preoccupare.
Gli acquisti effettuati, non sembrano fare parte di una strategia di attacco al quarto posto, piuttosto un non impegnarsi troppo poiché tra poco ci sarà un cambio di proprietà, e visto com’è stata attenta ai soldi quella attuale, non avrà messo a disposizione le risorse per fare di più.
Non credo di farneticare dicendo che in fondo siamo arrivati a sperare che un giocatore non esploda per la paura di vederlo andare via per fare cassa.
Quindi sarebbe stato utopistico sperare in un rafforzamento dell’organico.
Questi siamo e questi saremo fino alla fine del campionato.  
Vediamo ora le parole del ds Gianluca Petrachi durante la conferenza stampa.
Gianluca Petrachi, ds dell’AS Roma.
“Siamo qui per presentare questi tre ragazzi ma prima mi premeva puntualizzare su alcuni aspetti, su alcune cose che da qualche settimana escono fuori. Ci tenevo a fare chiarezza perché quando si scrivono o si dicono delle cazzate, e non fermi l’emorragia delle stesse, le cose vengono fatte passare per vere. Alla mia prima presentazione, se ricordate, per la Roma sarebbe stato il famoso anno zero. Sono stato chiamato dalla proprietà per cercare di provare a recuperare quelli che sono stati gli errori commessi negli anni precedenti e cercare di risolvere problemi che lo scorso anno e quello ancora precedente erano in essere in questa società. Naturalmente con tanta umiltà, con tanta voglia ed entusiasmo mi sono calato nella parte e in questi mesi è stata fatta una grande mole di lavoro. Sto portando avanti con tanta convinzione la filosofia e il credo che la società mi aveva imposto nel provare a trasformare un qualcosa che lo scorso anno non ha funzionato. La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione: sono usciti 20 giocatori e ne sono stati presi 14. La Roma non compra giocatori a 70 milioni, con quei 70 milioni ne ho presi 7 di giocatori. 
Qualcuno deve capire. Ho chiesto un po’ di pazienza, un po’ di comprensione da parte di tutti. E quando ci sono delle rivoluzioni, qualcosa può venire bene, altro meno bene. Sicuramente non amo calunnie e le falsità che spesso su qualche giornale e media escono in maniera assolutamente da vigliacchi. Forse sarò una persona scomoda per tanti di voi perché non faccio comunelle, non prendo con caffè con nessuno e non rispondo ai vostri messaggi. Ho la schiena dritta. Mi volete attaccare? Non ho problemi, ma non mi farò spappolare. Lavorerò per il bene della Roma, perché questo è il mio obiettivo, portando avanti la mia idea di calcio e ciò che mi è stato chiesto di fare. Ci riuscirò o non ci riuscirò non lo so ma ce la sto mettendo tutta. Fino a 20-25 giorni fa si decantava una Roma importante, una Roma che aveva scelto un bravissimo allenatore che stava conquistando tutti quanti e che giocava il miglior calcio d’Italia. Ora la Roma è in difficoltà ma io ero preparato a questo, non ero preparato però alle calunnie e alle falsità. Ho articoli, posso spaziare dalla Gazzetta dello Sport, al Corriere dello Sport al Tempo e a tutti quanti, in cui si dice “Petrachi viene bacchettato da Dzeko che chiede più qualità”, niente di più falso, Dzeko deve fare il calciatore e non spetta a lui dire se la squadra ha o no qualità. Lui è molto intelligente e non si sarebbe mai permesso di dirmi una cosa del genere, evidentemente se deve fare qualcosa lo fa nello spogliatoio per aiutare i giovani. Seconda cazzata: “Si dice che sono stato convocato perché messo duramente alla prova dalla nuova società che arriverà”, io ho semplicemente detto quella che dovrebbe essere la programmazione da qui a giugno, gli investimenti da fare. È stata scritta un’inesattezza totale. I nuovi acquirenti volevano sapere le possibili spese future della Roma e ho dovuto spiegare questo. 
Molti di voi mi hanno censurato, sembravo il killer non il ds: “Sarà qualificato un anno e mezzo, due anni”, completamente assolto. Molti di voi ci hanno marciato su questo. Ho rispettato le regole e sono stato ripagato ma molti di voi sono stati smentiti da quelle che erano le calunnie, e parlo anche a livello televisivo. Sono consapevole che è un momento difficile, forse abbiamo smarrito un po’ di umiltà, la grande prestazione del derby ci ha fatto volare troppo in alto. Se la squadra gioca con la giusta determinazione può mettere in difficoltà chiunque, altrimenti fa fatica. Però la squadra ha dimostrato qualcosa d’importante. Dobbiamo fare molto di più, dobbiamo credere in quello che facciamo e dobbiamo mettere sana cattiveria e umiltà. 
Ho investito su tanti giovani e i frutti arriveranno dopo un po’. La squadra gioca con 6/11 di nuovi acquisti e ci vuole del tempo. Mi auguravo che queste difficoltà non arrivassero mai ma ora dobbiamo affrontarle. La Roma nei momenti di grandi difficoltà è venuta fuori e si è esaltata. Forse la miglior Roma si è vista quando c’erano tante defezioni. In questi ultimi 20 giorni per spirito e carattere la squadra è venuta meno e cercherò di farglielo capire. Ho parlato con i nuovi calciatori. A Perez dopo Sassuolo gli ho detto che quella della Roma è una piazza passionale e che il suo atteggiamento contro il Sassuolo non mi era piaciuto. Credo in loro tre, possono essere il futuro della Roma, perché questa Roma la sento mia e credo fortemente in questa squadra. Chiedo un po’ di pazienza ma la Roma ha contenuti e i giovani hanno degli alti e bassi. Non ho preso un giocatore da 70 milioni ma ho adottato un’altra strategia. Non ho problemi a confrontarmi con tutti voi. Un’altra cazzata è quella che ci sarebbe qualcosa tra me e Fonseca. Non è assolutamente vero, non entro nel lavoro dell’allenatore. Però dico quello che penso perché devo tutelare la società e i tifosi, senza superare il lavoro di Fonseca”.
Ibanez: “Il mio amico e vostro ds Sabatini ha detto delle inesattezze. Non è corretto di dir che è venuto a Roma per più soldi. Non ha avuto un aumento di stipendio rispetto a quello che offriva il Bologna. È venuto qui convinto del nostro progetto. Nessun deve mettere in discussione l’aspetto morale di questo ragazzo. Non ha fatto una scelta economica, lo volevo ribadire”.
L’episodio di Reggio Emilia con il suo ingresso nell’intervallo: “Dopo un 3-0 a fine primo tempo mi è sorto spontaneo entrare nello spogliatoio e dire ai ragazzi che c’era da vergognarsi e che serviva tirare fuori gli attribsuti. Tutto qui. Poi il mister è entrato perché doveva parlare a livello tattico. Io dopo aver detto quello che pensavo mi sono messo da parte e ho ascoltato il mister. Io sono sempre nello spogliatoio e trovo legittimo far sentire la voce della società. In quel momento c’era da vergognarsi e l’ho detto alla squadra. Qui siete bravi ad avere gli spifferi e io sono attento agli sciacalli che vogliono speculare su queste cose. A volte qui escono cose che non dovrebbero uscire. I panni sporchi si lavano in famiglia. Nel nostro gruppo c’è coesione e tutto si fa nella stessa direzione”.
La strategia di puntare sui giovani. Come si coniuga questa strategia con la necessità di raggiungere il quarto posto? “I giovani sono linfa per il presente e per il futuro. Le difficoltà nel lavorare nel mercato di gennaio sono state importanti, perché lavorare con un cambio di proprietà, che ancora non è avvenuto, crea degli scompensi. Non è facile sostituire calciatori come Diawara e Zaniolo, allora l’idea è di prendere ragazzi giovani, forti e sui quali credo tanto. Ho detto ai calciatori che sarebbe potuto succedere qualcosa oppure no ma che, allo stesso tempo, loro avrebbero dovuto pensare a fare calcio. Il progetto è iniziato 6 mesi fa e non cambierà. Il mercato di gennaio non è stato quello di giugno perché ci sono state delle criticità che ho affrontato. Non siamo distanti anni luce dall’obiettivo Champions: siamo a tre punti. Sabato dovremo fare una partita importante e sono convinto che usciremo da questo momento”.
Non sarebbe opportuno stabilire una comunicazione più costante e aperta? “Non mi sento nella comunicazione. Non posso fare figli e figliastri e quando ricevo le vostre chiamate o parlo con tutti o con nessuno. Non è semplice parlare con tutti. Il mio lavoro più lo si fa in maniera silenziosa e più è redditizio. Preferisco essere silenzioso anche se non mi sono mai sottratto alle vostre domande, sono stato sempre onesto e leale. Se poi si vuole fare una conferenza pubblica non mi tiro indietro. Ma non vado a prendere un caffè con nessuno, non do da mangiare ai pesci e non mi faccio mangiare”.
Le cose che lei ha segnalato non sono state scritte da noi de Il Tempo che lei ha citato. Quali sono le calunnie? “Non ho parlato de Il Tempo”.
Sì, ha detto Il Tempo, La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport: “Evidentemente mi è sfuggito. Io non leggo proprio per stare fuori dalle dinamiche. Se ho detto Il Tempo chiedo scusa ma non era riferito. Mi è scappato e non era mia intenzione citare il vostro giornale”.
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Alessandro Frattaroli

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