Paolo Zagari e suoi personaggi

Paolo Zagari e suoi personaggi

Soli, bastardi e sentimentali; sedici storie, un solo grande regista. Esperienze di vita, come dietro una telecamera, riprese in soggettiva, per narrare l’intimità: le azioni e i pensieri dei protagonisti.

Paolo Zagari conosce bene la finzione cinematografica, ma anche la realtà più dura; ha girato, infatti, numerosi documentari fra cui come non citare: Bosnia le radici spezzate, Los Tanos, il deserto degli affetti. Questo dualismo conoscitivo gli ha permesso di scrivere un piccolo grande capolavoro degno di nota: Soli, bastardi e sentimentali, pubblicato dalla coraggiosissima MdS editore, piccola grande casa editrice nata come baluardo dei lettori più accaniti e, sicuramente, più liberi. Una raccolta di storie, di vite colte sul fatto, di uomini e donne che si raccontano in diretta esattamente nel preciso momento in cui accadono gli avvenimenti. La penna Zagariana non perdona: dimentichiamoci famiglie alla “mulino bianco” e scomodiamo i gironi danteschi. Lavoro, gioia, licenziamenti, successo, separazioni, intrighi, vendetta, gioco, morte, e rinascita, si susseguono come in un Bolero che una volta terminato il suo giro musicale ricomincia daccapo arricchendosi di un suono in più.

Un libro che vive, quello di Paolo, che ha avuto il piacere di cominciare il suo tour di presentazioni in giro per l’Italia, per poi fermarsi bruscamente, per il Covid-19. I danni? Ingenti, ma badate bene, l’atipico scrittore Zagari è in contro tendenza. Si è nuovamente divorziato (o separato … chiederemo lumi) qualche giorno prima del coprifuoco, ha preso almeno una multa per cattiva condotta, uscendo per le strade di Roma ai tempi del Coronavirus, ha deciso che vuole andare in teatro per sviluppare la sceneggiatura del suo libro e non solo, ha in cantiere anche altri testi da rappresentare. Possiamo affermare quindi che Paolo Zagari scalpita per riprendere possesso del suo territorio e soprattutto per ridare voce ai suoi personaggi colti sul fatto, che probabilmente avrebbero anche loro superato brillantemente le limitazioni sociali.

Alessandro Frattaroli

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