Alla Fondazione Adolfo Pini di Milano proseguono gli incontri con la Casa dei Saperi progetto pluriennale a più voci ideato e diretto da Valeria Cantoni Mamiani.
Ddall’11 al 13 dicembre incontri online per riflettere sull’ospitalità: “Dell’ospitalità le dimore che siamo” con Laura Cionci, Emanuele Coccia, Leonardo Delogu, Veronica Raimo, Davide Sisto che dialogheranno con i curatori della Casa dei Saperi Alessia Zabatino Elisa Gianni, Valeria Cantoni Mamiani, Cristina Travanini e Sonia D’Alto
Le possibilità offerte dall’arte nel tracciare percorsi che guardano al passato e al presente sottolineando tematiche legate al contesto umano e sociale, con riferimento anche all’ecologia e alla necessità di salvaguardare l’equilibrio del nostro Pianeta di cui l’uomo è parte integrante, permettono di tracciare un discorso in cui ri-immaginare i rapporti esistenziali a partire dai vincoli e dalle libertà poste dall’ospitalità. Di ospitalità, di appartenenza al nostro corpo e al vissuto legato a ricordi e di possibili cambiamenti che diventa necessario tenere presente nel rapporto tra chi accoglie e chi è accolto, verrà trattato dal progetto la “ Casa dei Saperi “Dell’ospitalità: le dimore che siamo” organizzato dalla Fondazione Adolfo Pini. Nelle giornate dall’11 al 13 dicembre 2020 in modalità digitale con lo spazio della Fondazione Adolfo Pini di Milano, si svolgono appuntamenti in live streaming sul tema dell’ospitalità, con cui si conclude il biennio di lavori dedicato alle Nuove Utopie.
In diretta sul canale Facebook della Fondazione Pini sarà possibile seguire i cinque incontri attraverso cui approfondire i temi che ruotano intorno all’ospitalità tra spazio domestico, la creazione di uno spazio di intimità, la relazione tra gli spazi e le persone: aspetti che sono emersi in modo forte e su cui si è dovuto ripensare in particolare in seguito al cambiamento delle abitudini quotidiane degli ultimi mesi dovuti all’emergenza sanitaria per il Covid-19. Le limitazioni stabilite per evitare la diffusione del contagio del Covid- 19 hanno creato sempre più distanza nella relazione interpersonale, portando un senso di sfiducia.
La relazione che inizia con l’accoglienza e il ricevere attraverso parole, sguardi e gesti, appartiene al vissuto sociale dove fondamentali sono gli scambi di pensieri e idee proprio a partire dalla comunicazione che se in presenza sugella ancor più lo scambio. L’atto di accogliere appartiene a chi ospita, ma anche chi accoglie a sua volta è ospite. Nell’ospite si fondono l’hospes e l’hostis latini, dove chi accoglie è anche accolto e dove l’ospite è portatore di un dono, ma anche di un’estraneità da accettare nella sua distanza. Il filoso Lucio Saviani afferma che l’ospite non è “solo colui che accogliamo nel nostro ethos: siamo anche noi ospiti, anche noi accolti nel mondo”. Questi due aspetti sono in relazione stretta ed è sulla circolarità di questi due stati dì essere entro diversi contesti, che si soffermano gli interventi dei cinque interpreti del contemporaneo in dialogo con i curatori della Casa dei Saperi.
Leonardo Delogu, Veronica Raimo, Laura Cionci, Davide Sisto e Emanuele Coccia a colloquio con esperti nel campo dell’arte e non solo, si interrogano su diverse forme dell’ospitalità e dell’abitare insieme: forme concrete, creative, metaforiche. Questi ospitare, da possibilità utopica, oggi sono necessità. Chi ospita riceve l’altro e allo stesso tempo arricchisce il proprio vissuto attraverso l’esperienza dell’altro, il quale a sua volta apprende nuove abitudini e saperi. Accogliere ed essere accolti diventa interazione di storie e esperienze diverse eppure complementari. Leonardo Delogu, performer e regista, in dialogo con Alessia Zabatino risponderà alla domanda: dove l’arte può fare casa? La scrittrice Veronica Raimo converserà con Elisa Gianni su come fuggire dalla realtà inospitale, mentre l’artista e scrittrice Laura Cionci si confronterà con Valeria Cantoni Mamiani su quale corpo ospitiamo e il filosofo Davide Sisto parlerà con Cristina Travanini di come cambiano memoria e oblio nello spazio digitale. A chiudere gli incontri il filosofo Emanuele Coccia, che si interrogherà con Sonia D’Alto su quali metamorfosi abitare. Le loro riflessioni si svolgono negli spazi digitali della Fondazione Pini con lo stesso approccio basato sullo scambio e sul dialogo extra accademico che da sempre contraddistingue il programma della Fondazione e tutte le sue attività. Gli incontri, gratuiti, sono in live streaming.