Festa di Santa Francesca Romana: le parole di speranza della Sindaca Virginia Raggi
Ieri sera, come anticipato nel nostro articolo, presso la Basilica di Santa Francesca Romana si è svolta la Solennità in onore della Patrona di Roma. La Santa Messa Pontificale è stata presieduta dal Cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di sua Santità per la diocesi di Roma. Per l’importante evento, trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di RomaOra era presente anche la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.
Qui riportiamo l’intervento della Sindaca, pronunciato al termine della celebrazione liturgica.
“Sono orgogliosa di essere qui stasera e di portare il saluto della comunità di Roma, che ho l’onore di rappresentare in una giornata così significativa. Significativa perché celebriamo Santa Francesca Romana, che è una nostra patrona. E significativa perché oggi si riapre la chiesa, dopo tanti mesi di chiusura, che ha visto dei lavori di restauro imponenti.
Ma si riapre in un momento sicuramente molto complesso. Quello che segue un anno durissimo che è stato. Quello della pandemia. E che ci costringe ancora, non essendo conclusa, a queste misure: il distanziamento, le mascherina, il non poter essere presenti, in tanti. E però io penso una cosa. Che questo è stato sicuramente un anno che nessuno si aspettava. Un anno che ha strappato alle nostre famiglie tante persone care. Eppure un anno nel quale la comunità sta rinascendo in un certo modo.
Vedete, l’opera di Santa Francesca Romana ci ha insegnato la carità, come ci ha ricordato Monsignor De Donatis questa sera. E io in quest’anno ho visto, oltre alla carità delle parrocchie, oltre alla carità della Chiesa. Oltre alle attività delle istituzioni, io ho visto tante persone che hanno iniziato a stringersi le une alle altre. Forse ancora di più. Tante lo facevano già. Ma tante altre, proprio in questo momento di difficoltà, in questo momento di pandemia. Quando tante famiglie hanno iniziato a perdere il lavoro, è aumentata la povertà. Ebbene tanti si sono stretti, gli uni agli altri. E si sono aiutati.
Si sono moltiplicate le attività, le iniziative di solidarietà tra le persone. Nel rispetto delle regole Covid. E abbiamo ricominciato ad aiutarci. Una cosa che forse avevamo un po’ perso l’abitudine di fare. E io credo che questo sia un dono che forse la nostra patrona ci ha mandato. In tante comunità, pur dovendo rimanere fisicamente distanziate, è rinato qualcosa. Una scintilla. La necessità di stare vicini gli uni agli altri. Forse prima non ce ne rendevamo neanche conto. Quant’era normale un abbraccio, quant’era normale una stretta di mano. Adesso ci mancano questi gesti, e li cerchiamo. E ancora non possiamo averli. Ma ci stiamo stringendo in altro modo.
Io credo che questo sia un segno di quanto la nostra comunità romana, pur colpita, abbia saputo reagire. Abbia saputo in qualche modo riempire questa distanza fisica con una maggiore vicinanza dello spirito. E questo per me è fondamentale.
E poi un pensiero a tutte le persone sole, che hanno sicuramente subito molto di più gli effetti di questo distanziamento. Penso agli anziani. Ma penso soprattutto ai bambini che hanno dovuto velocemente imparare tutte queste regole. E le hanno imparate talmente bene che spesso le ricordano a noi adulti. E verso di loro io provo veramente una estrema commozione, per quanto forte sia il loro desiderio di riabbracciarsi, ma allo stesso tempo il rispetto delle regole, che devono rispettare. Ecco, credo che, dobbiamo tutti continuare a fare uno sforzo. Aiutandoci gli uni con gli altri, ma perché lo dobbiamo forse ai nostri bambini prima di tutto. Quello di riuscire a sconfiggere questo virus e consentirci, e consentirgli di tornare a una nuova normalità quanto prima.”